La Cassazione assolve definitivamente Simone Bertolini
La querela era arrivata dopo le dichiarazioni rilasciate durante una puntata di "Chi l'ha visto"
Simone Bertolini agì in stato di ira determinato da un fatto ingiusto altrui.
E così la Cassazione ha definitivamente chiuso la vicenda che ha visto contrapposti, da una parte, Alessandro Predieri e Jessica Bertolini e, dall’altra, Simone Bertolini che, durante la trasmissione “Chi l’ha visto”, subito dopo la messa in onda dell’intervista alla sorella Jessica, rispondendo alle domande di Federica Sciarelli aveva rilasciato dichiarazioni giudicate diffamatorie dai querelanti e poi dal Tribunale di Pesaro in primo grado, dove era stata ascoltata come teste la stessa conduttrice di “Chi l’ha visto”.
Una pronuncia ritenuta iniqua e incongrua da parte del difensore di Simone Bertolini, l’Avv. Roberto Paradisi (presente anche in trasmissione il giorno della diretta televisiva), che aveva subito impugnato la sentenza di fronte alla Corte di Appello di Ancona evocando l’applicazione dell’art. 599 del codice penale che prevede la non punibilità per la ipotesi diffamatoria quando il dichiarante agisce in stato di ira provocato da un fatto ingiusto altrui. E così, in secondo grado, l’Avv. Paradisi aveva ottenuto il ribaltamento totale della pronuncia con piena assoluzione di Simone Bertolini.
Ieri mattina, 13 dicembre 2022, l’ultima parola di questa lunga vicenda è arrivata dalla Suprema Corte di Cassazione a cui si erano rivolte le parti civili impugnando, a loro volta, la sentenza della Corte di Appello di Ancona. Piena conferma della sentenza assolutoria di secondo grado con spese processuali a carico dei ricorrenti.
“Sono stato sempre convinto della infondatezza giuridica delle accuse mosse a Simone Bertolini – è il commento dell’Avv. Roberto Paradisi – e la nostra tesi, da sempre tecnicamente motivata, è stata accolta definitivamente dai supremi giudici di legittimità. E’ un momento di giustizia”.
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