In un giorno di tempesta è più forte la canna o la quercia?
I bambini della scuola "Fiori e Favole" di Sant'Angelo lo hanno scoperto con l'esperienza diretta
Il 22 novembre siamo andati a festeggiare gli alberi nel boschetto vicino alla scuola. Lungo il percorso abbiamo trovato una quercia sradicata dal terreno.
I bambini erano stupiti ed hanno subito pensato che la quercia si fosse piegata durante il temporale, nei giorni dell’alluvione. Nel campo vicino c’erano delle canne, sane ed erette. L’analogia con la favola “La canna e la quercia” di La Fontaine è stata immediata… ed è iniziata una nuova avventura… A scuola abbiamo raccontato la Favola e i bambini l’hanno rappresentata graficamente su grandi cartelloni. Poi l’hanno drammatizzata e si sono divertiti molto.
La esile canna, grazie alla sua flessibilità, era stata in grado di resistere alla tempesta mentre la forte quercia, rigida sulle sue radici e incapace di adattarsi, non era riuscita a contrastare le raffiche del vento che alla fine ebbero la meglio.
Il messaggio è stato forte e chiaro: non sempre avere forti muscoli e mostrarsi troppo sicuri di sé è un vantaggio. E’ sicuramente più utile possedere capacità di adattamento e flessibilità alle molteplici situazioni di tutti i giorni.
Anche questa volta la scuola “Fiori e favole” di Sant’Angelo dell’Istituto Comprensivo Marchetti ha fatto leva
sui concetti fondamentali dell’Outdoor Education, acquisire stimoli durante le uscite sul territorio e rielaborarli a scuola sia dal punto di vista scientifico che narrativo. Gli adulti sono accompagnatori nell’esplorazione, mediatori nel rapporto con la natura e ispiratori di una interpretazione, comunque personale, di ogni nuova scoperta.
Quali sono le cose che ricordiamo meglio? Sono sicuramente quelle che abbiamo appreso con grande emozione positiva.
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