Presepi artistici a Senigallia: in città le opere di Monica Sbarbati e Romina Fiorani
Nell'aiuola dell'ospedale è esposto un bassorilievo in terracotta, in piazza Roma un gruppo sacro in creta refrattaria
Anche quest’anno sotto la piramide di vetro sita nell’aiuola dell’ospedale civile di Senigallia è esposto un bassorilievo che celebra la nascita di Gesù (a destra in foto ndr).
È un opera dell’artista Monica Sbarbati che ha modellato la creta rilevando una composizione ove trovano posto, oltre a Maria, Giuseppe e Gesù, angeli e pastori in un abbraccio affettuoso umano e divino insieme. Le mani esperte di Monica, la sua sensibilità nell’interpretare il soggetto religioso hanno creato un capolavoro piccolo di misura ma grande nell’interpretazione della natività. La scelta di usare la terracotta senza ulteriori dipinture ha valorizzato l’antico e sempre suggestivo materiale della creta capace di rendere plastica la composizione; la luce crea morbidi ombre sui piani distesi. La scenografia si avvale di un prato di fiori sempre realizzato in ceramica che dona un significato di gioioso all’evento.
Monica è conosciuta a Senigallia per le sue originali creazioni, per il suo amore alla ceramica, per la ricerca di nuove forme di espressione. Monica, autentica senigalliese, appartiene all’atelier della ceramica fin dal lontano 1998 ed è un prezioso aiuto all’interno del gruppo, sempre presente, sempre disponibile ad aiutare tutti con serietà e competenze.
Puntuale come sempre e piena di entusiasmo nell’interpretare la nascita di Gesù, Romina Fiorani ha dedicato anche quest’anno la sua opera alla cittadinanza senigalliese. Il gruppo sacro (posizionato in piazza Roma, a sinistra in foto ndr) è raccolto nell’intimità della famiglia e anche l’angelo accovacciato ai piedi del bambino ha una condizione umana perché disposto a trastullare il piccolo Gesù che richiede attenzione come tutti i bambini. La famiglia è adagiata sopra un prato verde e vuole farci dimenticare il colore e l’odore del fango che ha invaso Senigallia nella recente alluvione. Si è disposti a sorridere ed ad accogliere questo evento come un fatto gioioso perché tale è l’evento di una nascita. C’è l’invito a considerare la festività come una ricorrenza religiosa e non come una festa di consumi e di benessere materiale.
L’opera di Romina ha lo scopo di invitarci alla meditazione e a non dimenticare la guerra feroce che avviene alle nostre spalle e ci invita a pregare per la pace. Il gruppo è realizzato in creta refrattaria e cottura a terzo fuoco per esaltare la forza del colore che dà una vigorosa vitalità ai personaggi. I presepi di Romina sono richiesti in tutta Italia e sono esposti in diverse mostre.
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