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“Paratoie su Ponte Garibaldi non servirebbero in caso di alluvione (così dicono)”

"Dopo 45 giorni sono arrivate dal sindaco le risposte a 7 domande di Amo Senigallia: alcune assolutamente insufficienti"

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Alluvione 16 settembre

Dopo 45 giorni dalla formulazione di 7 specifiche domande (anche pubbliche) rivolte al Sindaco in merito alla gestione dell’emergenza alluvione sono arrivate le risposte.

Le domande riguardavano le fasi di allerta, le comunicazioni con Regione e Prefettura, il Ponte Garibaldi e la zona cittadina del fiume. Su alcune risposte è necessario accendere un faro perché sono assolutamente insufficienti.

Dal momento che numerosi concittadini hanno sostenuto di non essere stati informati dell’ordine di evacuazione (in particolare nella zona di via Tevere, Stradone Misa e altre vie) è stato chiesto se esistessero “evidenze (verbali, rapporti, registrazioni foniche presso la sala operativa) che certifichino l’esecuzione dell’ordine”. Nella risposta è affermato di contatti “con gli operatore delle Protezione Civile ed Agenti di Polizia Locale durante l’esecuzione degli ordini e che sono state evacuate persone residenti delle aree indicate” ma non sono state fornite evidenze documentali.

Poiché l’acqua del fiume ha scavalcato il ponte Garibaldi passando negli spazi vuoti delle balaustre (che in alcuni punti sono state perfino divelte) riversandosi nella zona di via Campo Boario, è stato chiesto se la Regione (competente in materia) fosse stata informata della situazione dal personale comunale presente. Ebbene, la risposta è la seguente: “Ancor prima dell’evento del 15/09 (prima quando? Ndr) la Regione Marche, il settore Tutela, Gestione ed Assetto del Territorio prima e Genio Civile Marche Nord poi, proprietari e gestori delle paratoie, hanno tecnicamente valutato di non utilizzare più le paratoie su Ponte Garibaldi in quanto ritenute non necessarie a seguito delle valutazioni idrauliche relative a tutti i ponti cittadini”.

Sì, è proprio scritto così. Ponte Garibaldi, quindi, con le balaustre classiche provviste di varchi attraverso i quali è passata l’acqua di fiumana è stato messo sullo stesso piano del Ponte degli Angeli che ha le balaustre continue e senza interspazi! Ma perché allora il Piano di Emergenza dice il contrario?

In merito alla mancata pulizia dei fossi, con candore, il Sindaco scrive che “il Consorzio di Bonifica, nonostante vari solleciti, non ha fornito risposta”. Tutto qui. Il Sindaco non aveva detto, nel primo Consiglio post alluvione, che se il Consorzio non avesse pulito i fossi lo avrebbe fatto il Comune in prima persona e poi mandato il conte alla Regione? A quanto pare era stato un colpo di teatro. Non solo, ma come mai anche alcuni parti di competenze comunale rimangono incolte come il fosso della Giustizia.

La quarta ed ultima questione chiedeva quali fossero stati “i contributi con evidenza (relazioni e/o progetti) redatti dal Consulente per il Fiume scelto dal Sindaco”. Il Consulente “ha partecipato agli incontri di tecnici del fiume” (scrive il Sindaco) e…stop! Nessuna citazione di relazioni, studi o pareri.

Gennaro Campanile
Consigliere comunale AmoSenigallia

Per far sentire un po’ più sicuri i cittadini sarebbero state necessarie risposte diverse.

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