Cercasi missili con urgenza.

 

Questo riportano le cronache degli ultimi giorni. Da un lato la Russia, dall’altro i paesi occidentali, a partire dagli Stati Uniti, Europa e Ucraina, hanno consumato una parte consistente delle loro scorte e, quindi, sono costretti a ridurne l’uso oppure a impiegarli con maggiore “oculatezza”, se così si può dire, come la Russia, che li getta sugli impianti energetici per moltiplicarne gli effetti distruttivi e complicare ancora di più la vita alla popolazione ucraina.

 

Dopo nove mesi di inutile strage, tutti rilanciano la produzione di missili, accrescendo a questo scopo la spesa militare, scioccamente convinti che rappresentino lo strumento migliore per far finire la guerra. Nel frattempo, i diversi paesi continuano le forniture di altri armamenti, vantandosi di offrire elicotteri o cannoni antiaerei o carri armati all’Ucraina. Solo i governi italiani, con il consenso di buona parte dei rispettivi parlamenti, inviano in segretezza, tenendo all’oscuro il popolo (che fino a prova contraria è sovrano) di quali armi si tratti. Per uno Stato dotato di una Costituzione che “ripudia la guerra” non è poco.

 

 

In Russia non vogliono andare a combattere e sono il punto debole del regime guerrafondaio di Mosca. In Ucraina i giovani obiettori sono più di cinquemila: rifiutano le armi e privilegiano la resistenza civile.

 

Questi giovani ucraini e russi chiedono all’Europa e ai singoli paesi che venga loro riconosciuto lo status internazionale di rifugiati politici, poiché l’obiezione di coscienza deve essere tutelata, come dice la Convenzione europea dei Diritti umani.

 

In attesa che prevalga la scelta del negoziato e del cessate il fuoco, la loro scelta è il migliore contributo fin qui offerto alla pace: sono patrioti disarmati che non vogliono odiare la patria altrui.

 

PAROLE E MUSICA CONTRO LA GUERRA 

 

CON GABRIELE CARBONARI, MUSICISTA

 

1.     PER L’IMMEDIATO CESSATE IL FUOCO IN UCRAINA 

 

2.     CONTRO L’INVIO DI ARMI E CONTRO L’AUMENTO DELLE SPESE MILITARI 

 

3.     PER UN’AZIONE DIPLOMATICA CONCRETA DEL GOVERNO ITALIANO AL FINE DI PROMUOVERE NEGOZIATI DI PACE

 

4.     PER L’ACCOGLIENZA E L’ASSISTENZA A TUTTI I PROFUGHI