PD Misa e Nevola su post alluvione: “La paura ora è che non si spenda per le cose giuste”
Il Coordinamento: "Regione Marche non abbandoni comunità e amministrazioni a fronteggiare allerte e non ricorra a opere inutili"
La mozione di sfiducia promossa dal PD e dal Movimento 5 stelle, nel corso dell’ultimo consiglio regionale, è una richiesta chiara di assunzione di responsabilità politica a seguito dell’alluvione del 15 settembre scorso.
La risposta invece un sofisticato sistema di rimpalli con responsabilità da attribuire alternativamente al sistema di previsioni nazionali, ai sindaci sul territorio, alla Giunta precedente, ma soprattutto evasiva rispetto alle domande poste.
Il coordinamento del PD della zona Misa e Nevola è convinto che ci siano parole e pensieri che non hanno bisogno di essere troppo raffinati, cioè perfezionati e sgrezzati dalle impurità. Forse perché è proprio l’impurità il centro del discorso: cioè l’acqua melmosa di due mesi fa. Quello è il punto che con capacità astrattiva ognuno di noi può vedere davanti agli occhi con la forza travolgente che ha sollevato vetture, piante, divelto ponti e sommerso macchinari industriali.
La maggioranza in Regione sia empatica verso le comunità e razionale nelle scelte. Sempre. Il contrario è abbandonare nella paura comunità e amministrazioni locali a fronteggiare le allerte (ci dovremmo indignare per le scuole chiuse per pioggia, ma un po’ di più con la Regione che con il Sindaco di Senigallia) e ricorrere ad opere inutili come quelle previste alla foce del Misa (10 milioni di €?). La paura oggi è che non si spenda efficacemente seppure siamo di fronte ad un ente pubblico, sottoposto a rigidi controlli, severe regole e obblighi. Non parliamo di illegalità. Non è questo il limite, perché non è una questione giuridica e amministrativa, e neppure giudiziaria a motivare le nostre parole. La paura è che non si spenda per le cose giuste.
Riteniamo di dover suggerire alcuni punti chiari in forma sintetica per una spesa efficace a fronte degli stanziamenti:
1. Ristori per privati – imprese – agricoltura per ripartire;
2. Istituzione di un “alluvione bonus” (come sisma bonus da rivolgere a chi sistema casa agganciato all’installazione di sistemi di difesa passivi es: paratie, valvole di non ritorno etc…);
3. Definizione e messa in opera del sistema di allarme per l’intera valle, automatizzandolo e potenziandolo con capillarità e con le tecnologie più evolute;
4. Ampliare l’assetto di progetto ai Comuni non ricompresi nell’alluvione del 2014 per avere un progetto unitario e coerente dell’intero bacino e ritiriamo la delega in bianco data al Consorzio di Bonifica per, stando alle loro parole, “stappare il lavandino” con progetti che non ci risultano neanche approvati dalla Regione stessa;
5. Ottenere la nomina di un commissario ad acta per il bacino Misa e Nevola costruito sul modello “Ponte di Genova”.
Le risorse complessive non sono ancora sufficienti, ma in modo poco raffinato ribadiamo: non buttiamole a mare, guardiamo a monte del problema.
da Coordinamento PD Misa e Nevola
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