“Non vandalismo, ma opere d’arte”
Un giudice assolve l'artista Blu per un murale in val di Susa. Lo storico Montanari: "un vero, grande, artista"
“Non vandalismo, ma opere d’arte”: con questa motivazione, resa nota nei giorni scorsi, un giudice di Torino ha assolto a maggio scorso l’artista di origine senigalliese Blu, finito a processo per un murale in val di Susa.
“La sua opera non è vandalismo ma offre ornamento, visibilità e valore a un’opera pubblica, grigia e anonima” ha sentenziato il giudice riconoscendo valore alla street art e a Blu, le cui opere – ha ricordato un critico d’arte in aula – se avesse deciso di operare in maniera tradizionale “sarebbero esposte nei musei di tutto il mondo”.
A favore di Blu in aula aveva testimoniato pure il noto storico dell’arte Tomaso Montanari, che sui suoi social ha sottolineato: “felice di aver testimoniato in aula dicendo l’ovvio: che Blu è un vero, grande, artista”.
Nel murale veniva rappresentato un treno fagocitato da un serpente: un’opera di ispirazione No Tav realizzata in un sottopasso ferroviario in val di Susa.
Blu dopo essere stato denunciato per imbrattamento era stato assolto “perché il fatto non sussiste” a maggio, nei giorni scorsi sono state rese note le motivazioni.
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