“A Senigallia la Giunta Olivetti-Liverani non ha imparato nulla dall’alluvione?”
Campanile: "In due mesi non si risolve il 'problema' Misa, ma si poteva migliorare la macchina organizzativa"
Sabato si è corso il rischio di una nuova esondazione del fiume Misa che, per fortuna, non c’è stata ma che ha fatto trascorrere un’altra nottata insonne a tanti concittadini.
In due mesi non si risolve il “problema” del Misa, Amo Senigallia ne è consapevole, ma si sarebbe potuta migliorare la macchina organizzativa che dipende dal Comune, questo sì.
Alcune settimane fa abbiamo rivolto al Sindaco 7 domande pubbliche tradotte poi in una interpellanza a risposta scritta della quale attendiamo ancora l’esito. Alcune di quelle domande sono attuali anche ora, purtroppo.
FOSSI: Nel primo Consiglio Comunale post alluvione il Sindaco ha dichiarato che la loro pulizia è di competenza regionale ed in caso di latitanza ci avrebbe pensato il Comune e poi avrebbe mandato il conto alla Regione. A due mesi di distanza il fosso della Giustizia (ad esempio) è come prima anche nella parte che compete al Comune. Quella in Consiglio è stata solo una “sparata” sotto la pressione emotiva e non una promessa? Se così fosse i senigalliesi non hanno certo bisogno di teatro.
PARATOIE ANTIALLAGAMENTO PONTI: La competenza delle paratoie è della Regione e la mancata installazione su Ponte Garibaldi ha determinato, il 15 settembre, l’allagamento della zona di Campo Boario e contribuito a quella di via Verdi e di via Annibal Caro. Nel passato lo facevano gli operai del Comune attraverso una convenzione con Ditte e non è possibile che il Sindaco ora rimanga inerte, in caso di emergenza, davanti alla manchevolezza della Regione. Che fa, aspetta di vedere come va a finire per poi incolpare la Regione?
PIANO DI EMERGENZA: Non è stato revisionato, eppure ce ne sarebbe stato bisogno tenendo conto dell’esperienza terribile dell’alluvione del 15/09. Perché non dividere la città in zone indicando le cose da fare da parte dei cittadini, dal parcheggio dell’auto alla segnalazione di impossibilità di evacuazione, dai numeri di telefono da utilizzare (sempre quelli) all’informazione spicciola, dalle strade da evitare a che cosa non fare. Questo dipende dal Comune.
CADITOIE: Sabato sera numerose strade erano allagate quanto estese erano le pozzanghere dovute alle caditoie non ancora totalmente disostruite. Questo dipende dal Comune.
GLI SMS: Il COC è stato aperto alle ore 22,38 e 19 minuti dopo è stato diramato il messaggio “PORTARSI TUTTI AI PIANI ALTI”. Quasi due ore dopo è seguito il messaggio “LA POPOLAZIONE IMPOSSIBILITATA A SALIRE AI PIANI ALTI, PUO RECARSI AL CENTRO DI ACCOGLIENZA PRESSO IL SEMINARIO VESCOVILE IN VIA CELLINI”. Questi messaggi generici, allarmanti e non tempestivi non servono a nulla, anzi alimentano la confusione. Far muovere le persone nel momento in cui il rischio nel percorrere le strade è massimo è un controsenso. Questo dipende dal Comune.
LA COMUNICAZIONE: La comunicazione dell’emergenza non può essere lasciata “solo” a Facebook, occorre che sia attrezzata una specifica pagina sull’home page del sito del Comune in cui si riportano le notizie, i quartieri interessati, i punti di sicurezza, i suggerimenti, meglio se allineata con una app per telefonini in cui riportare anche le notizie delle strade chiuse e dei lavori in corso, sincronizzata con gli sms. Questo dipende dal Comune.
DRAGAGGIO DEL MISA IN CITTA’: Le vasche di espansione servono per l’acqua dell’entroterra ma non per quella che scende da Bettolelle verso la costa. Se non si libera l’alveo del tratto urbano del Misa dai detriti fluviali ed alluvionali che fanno bella mostra di sé, si corre continuamente il rischio dell’esondazione cittadina. La pulizia e l’escavo dell’alveo non dipenderà dal Comune ma se la Regione non fa nulla che cosa fa il Sindaco? Aspetta?
ATTENTI AL LUPO: Con questi chiari di luna e l’inverno imminente le giornate di pioggia potrebbero essere frequenti. Se ogni volta non si maneggia con cura ed efficacia l’informazione alla fine nessuno ci crederà più con il rischio della sottovalutazione. Questo dipende dal Comune.
Un commento specifico lo merita l’ordine di “portarsi ai piani alti”. A parte l’ironia che si potrebbe fare (i piani alti sono quelli del potere…) come deve essere eseguito? Bussare alla porta del condomino del piano superiore anche se si abita al secondo piano? Abbandonare la tavernetta o la cantina e salire in cucina a piano terra? Lasciare il quartiere Vivere Verde e recarsi da amici che abitano al Piano Regolatore?
L’invito che Amo Senigallia rivolge alla Giunta di Olivetti-Liverani è quella di risolvere in tutta velocità i punti segnalati. Non occorrono anni e neppure mesi, ma molto meno. Dia ordine agli uffici di predisporre il piano emergenziale aggiornato, all’IT di predisporre il software, all’Assessore competente di far pulire i fossi e le caditoie, trovi una soluzione per le paratoie perché tutto questo dipende dal Comune.
Gennaro Campanile
Consigliere comunale AmoSenigallia
Diramate allerte meteo e messaggi allarmanti ogni volta che piove non serve a nulla anzi finirà che quando ci sarà la vera emergenza nessuni ci crederà più. Quale dovrebbe essere il motivo? Lanciamo sempre l’emergenza così se succede qualcosa siamo tutelati? Personalmente lo vedo come segno di poca competenza
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