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“Nè ritardi, nè bacchettate da Consiglio di Stato su Fondazione Città di Senigallia”

Fratelli d'Italia: "Frenetico accanimento di Mangialardi e Romano contro l'Avv. Corrado Canafoglia"

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Bacchettata

Fabrizio Caramagna è uno scrittore e uno studioso di aforismi, ma è anche uno degli autori italiani più citati e lo scrittore vivente di aforismi più citato al mondo.

Uno dei suoi più celebri adagi, attualissimo e illuminante in questa occasione, ha descritto con semplice efficacia l’azione politica inutile e roboante di alcuni Consiglieri del PD, nel caso di specie Mangialardi e Romano, che di fronte alla legge, che disciplina il ricorso straordinario al Capo dello Stato, non riescono a raccontare la verità dei fatti e degli atti, ostinandosi a mistificare anche le ovvietà.

Caramagna ha scritto: “La menzogna è sempre in minoranza, ma va avanti come se avesse vinto le elezioni”. Così è. I due consiglieri del PD, tra l’altro nemmeno firmatari del ricorso, non hanno letto e approfondito alcunché riguardo alla natura e alla struttura del rimedio amministrativo giustiziale a struttura contenziosa, nonché alla questione oggetto di disamina, limitandosi invece a “giudizi” del tutto impropri e a “sentenze”, che non spetta loro pronunciare.

Leggere i loro comunicati e quelli del PD locale e regionale, a firma spesso dei due Consiglieri di minoranza, fa sorridere, ma permette anche di riflettere perché, francamente, ci attendavamo reazioni più composte e dettagliate da questa minoranza, oltremodo più rispettose della verità dei fatti. In questo caso, però, abbiamo dovuto assistere soltanto ad una veemente reprimenda da parte della minoranza comunale e regionale PD davvero fuori luogo e priva di alcun fondamento giuridico. Delle due, l’una: o entrambi non conoscono l’istituto del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, disciplinato dal decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199, oppure fanno finta di non conoscerlo, magari perché è preferibile, dal canto loro, mistificare elettoralmente la realtà e accanirsi contro l’Avv. Canafoglia, il quale, da Presidente prima e da Commissario straordinario poi, sta svolgendo egregiamente il proprio lavoro, cioè ripristinare quella giusta ed ordinata gestione della Fondazione Città di Senigallia.

Ci ha sorpreso, oltremodo, questo “frenetico accanimento” di Mangialardi e Romano contro l’Avv. Corrado Canafoglia. Ci ha sorpreso perché ci siamo chiesti come mai negli ultimi vent’anni il PD e la sinistra locale e regionale non avessero mai detto una sola parola sulla Fondazione Città di Senigallia (o ex IRAB), nonostante che negli ultimi due documenti e atti, inviati e depositati dal Consiglio d’Amministrazione della struttura socio-sanitaria presso la sede comunale, avessero, nero su bianco, attestato fortissime e indubbie criticità di un passato gestionale ed organizzativo ultra decennale che ha evidenziato situazioni “anomale”, ora al vaglio anche della magistratura ordinaria e di altri enti.

Ci ha sorpreso, altresì, che tutto questo interessamento sia esploso soltanto adesso e solo contro la nomina dell’Avv. Canafoglia a Commissario della Fondazione, senza mai entrare nel merito dei dati e dei documenti degli ultimi vent’anni di gestione della Fondazione. Silenzio voluto o casuale? Saremmo davvero curiosi di conoscere le ragioni del silenzio di Mangialardi e di Romano di fronte al contenuto di quegli atti e di quei documenti, che, invece, meriterebbero risposte puntuali.

Precisiamo, infine, e lo facciamo solo per dovere istituzionale, che il ricorso presentato non porta le firme di Mangialardi e di Romano, ma di altri consiglieri, i quali si sono ben guardati di entrare in sterili ed inutili polemiche, visto il giudizio ancora in corso sull’atto della Regione impugnato. Poi, chiariamo e ribadiamo anche che le richieste di documentazione, da parte del Consiglio di Stato, rientrano in quelle fasi endoprocedimentali necessarie alla fase istruttoria che, in base alla comunicazione inviata alle parti interessate, è di competenza del Ministero della Sanità, individuato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri quale organo competente ad informare la vicenda, prima di emettere parere al riguardo.

Pertanto, alcun ritardo e alcuna “bacchettata” da parte del Consiglio di Stato, ma soltanto un mero atto dovuto, che fa parte del procedimento legato al ricorso straordinario al Capo dello Stato.

Coordinamento comunale
Fratelli d’Italia Senigallia

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