Sabato 5 novembre ha avuto luogo a Roma un grande evento di popolo, promosso “dal basso” e partecipato da tanta parte della società italiana, dal mondo sindacale, dall’associazionismo cattolico e laico, dal volontariato, dal movimento delle donne, da giovani e meno giovani.

Più di centomila persone hanno manifestato, rifiutando la logica bellica binaria o “con Putin” o “con l’Ucraina”, e hanno dichiarato di non essere equidistanti nella guerra d’Ucraina bensì equivicini nei confronti di tutte le vittime, denunciando inoltre lo scandalo di una politica che continua ancora a considerare e usare la guerra come unico strumento legittimo per risolvere il conflitto in atto.

Si è trattato della più grande manifestazione in assoluto degli ultimi anni, a riprova, se ce ne fosse bisogno, di quanto siano presenti nel popolo italiano la contrarietà al riarmo e il favore verso la strada del negoziato, la sola vincente in una guerra che, vista l’ipotesi del ricorso al nucleare, non tollera la sconfitta dell’uno o dell’altro.

È stato lanciato un messaggio ai popoli e ai governanti dei paesi europei, che si è udito con forza nonostante il distorto e ottuso racconto proposto da gran parte della stampa italiana.

Questo messaggio, che oggi può essere meglio ripreso e rilanciato, rappresenta la nostra speranza.

Dopo la grande manifestazione di Roma “Parole e musica contro la guerra”, con Gabriele Carbonari, musicista.

1. Per l’immediato cessate il fuoco in Ucraina
2. Contro l’invio di armi e contro l’aumento delle spese militari
3. Per un’azione diplomatica concreta del governo italiano al fine di promuovere negoziati di pace
4. Per l’accoglienza e l’assistenza a tutti i profughi

La cittadinanza è invitata

 da “Rete per la pace subito”