“A Senigallia un nuovo ponte Garibaldi sicuro e a costo zero”
Paolo Landi ripropone una sua idea progettuale e auspica un adeguato piano strategico di bacino funzionale
Il problema della messa in sicurezza del bacino Misa Nevola si risolverà solo realizzando una consistente quantità di bacini stabili di contenimento e laminazione distribuiti in continuità lungo le aste fluviali a partire dalle zone più interne, senza escludere però interventi integrativi come escavi, azioni di pre piena, arginature e interventi alla foce.
L’attenuarsi dell’attenzione mediatica rischia di abbandonare a se stessi i territori devastati che invece necessitano di un sostegno nazionale da richiedersi con una azione coesa e forte da tutti i sindaci dei comuni alluvionati per l’emanazione di una specifica legge speciale e la nomina di un commissario ad acta con pieni poteri per avviare celermente i lavori di un programma d’azione da prodursi in tempi brevissimi e in concertazione con la regione, da un rigenerato contratto di fiume, come soggetto unico deputato ad accogliere e concentrare le esigenze di tutti i portatore di interesse.
Riuscire a realizzare un adeguato piano strategico di bacino funzionale, in fase di cambiamenti climatici, significa ingenerare un progetto pilota da promuovere come modello innovativo di riferimento che associa contestualmente alla prevenzione del rischio idraulico anche la previsione di accantonamenti di stoccaggio per prevenire periodi di siccità, l’introduzione di nuove produzioni agricole innovative e lo sviluppo di start up turistico ricreative inserite in un trasformato ambiente di parco agrario fluviale.
Un esempio pratico di sinergie applicabili si ha immaginando per il tratto urbano di Senigallia, tra la foce e la zona retrostante del centro commerciale Il Mulino, una riprofilatura del fondo abbassandone la quota e lasciando leggermente emersa sul lato sinistro una banchina tecnica che si sovrappone all’antico argine, fruibile anche come percorso dolce per trekking, bike e cavalcate, in sezioni modificate e ampliate con la portata idraulica aumentate di oltre il 50%, adeguate anche per una navigabilità per piccole imbarcazioni e per rigenerare un lungofiume che si completa con la ricostruzione di un monumentale ponte Garibaldi con edificato sovrastante, avversato però da una burocrazia rimuovibile solo da un commissario.
Non esistono invece difficoltà tecniche per realizzarlo a campata unica, senza pile e a via inferiore con appoggi laterali posti al di sopra delle sponde, identificando al centro l’asse viario carrabile coperto con affiancati i marciapiedi ciclopedonali che separano due blocchi di negozi modulari e gli accessi al livello superiore che ospita locali di ristoro con grandi terrazzi che scoprono la suggestiva visuale sui portici e all’interno dell’alveo. La sostenibilità economica per realizzarlo, da parte del comune, di privati o della regione che ha già garantito a suo carico la rimozione delle attuali pile, grazie alle locazioni dei negozi è stimabile con un ammortamento di circa 10 anni risultando alla fine a costo zero.
Questo ponte potrebbe rappresentare la nuova icona della città a sigillo di una incredibile grande nuova piazza aperta da qui al Foro Annonario dove la nascente via del fiume diventa protagonista di una ritrovata fruibilità interna espressa in tutta magnificenza dal gioco di luci e riflessi conseguenti al proprio particolare orientamento.
Il vecchio disegno della planimetria urbana mostra in giallo la banchina tecnica. Lo schema del ponte monumentale è riportato da una sezione frontale all’asse fluviale, da una prospettiva tridimensionale e da una pagina di una vecchia locandina di presentazione.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!