Parte domenica 6 novembre la rassegna al Teatro Portone di Senigallia
Primo appuntamento con "Lettere a Marianna", poi le "Storie di un cantastorie" di Max Paiella e "Assassinio in casa Wilson"
Riprende la stagione teatrale al Teatro Portone di Senigallia con tre spettacoli che abbracciano tre stili diversi, occasione per tutti di avvicinarsi a questa straordinaria forma d’arte.
Si inizia domenica 6 novembre alle ore 17.15 con “Lettere a Marianna”, trasposizione teatrale del capolavoro del Verga “Storia di una capinera” messo in scena dalla Compagnia Polvere di Stelle di Fano. L’incasso sarà devoluto alla Caritas per sostenere le famiglie alluvionate.
Poi un grande ritorno: Max Paiella, artista conosciutissimo anche per la sua partecipazione alla trasmissione di Radio2 “Il ruggito del coniglio”, sarà in scena venerdì 25 novembre ore 21.15 con “Storie di un cantastorie”, dove l’artista racconta i territori dove è stato a fare spettacolo.
Infine domenica 11 dicembre ore 17.15 “Assassinio in casa Wilson”, della Compagnia Agorà di Belvedere Ostrense
“Lettera a Marianna” lo spettacolo di domenica 6 novembre ore 17.15, prende spunto da “Storia di una capinera”, romanzo epistolare scritto in epoca giovanile da Verga (1870). La vicenda è ambientata nella Catania del 1854 quando, a causa di un’epidemia di colera, Maria può lasciare temporaneamente il convento nel quale vive dall’età di sette anni per far ritorno a casa, trasferendosi con tutti i familiari nella tenuta di campagna. Attraverso un intenso scambio di lettere con l’amica del cuore e compagna di chiostro Marianna, bastano pochi mesi a Maria per scoprire il mondo, la vita e la libertà, pochi mesi per conoscere l’amore.
Nella trasposizione teatrale del testo letterario, lo scambio epistolare tra Maria e Marianna diventa la scrittura scenica per tre attrici che interpretano e animano il personaggio della protagonista, mostrando ognuna un differente aspetto del suo carattere e della sua storia nello sviluppo cronologico degli eventi, in un climax narrativo e musicale che prende per mano lo spettatore per condurlo dentro uno spettacolo emozionante, poetico e commovente, in quel tempo ancora sospeso, perché sempre attuale.
da Teatro Portone
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