Installazione ascensore alla Rocca Roveresca di Senigallia: il parere di Italia Nostra
"Evitare che venga inferto un vulnus irreversibile ad un monumento". Una proposta per ridurre l'impatto
E’ noto che i monumenti storici per essere fruiti e utilizzati agevolmente hanno bisogno di essere adeguati alle norme di sicurezza, alle moderne esigenze di funzionalità e ad una facile accessibilità per tutte le categorie di visitatori.
Questo pone non pochi problemi, perché le modifiche richieste entrano quasi sempre in conflitto con le caratteristiche del monumento e ne minacciano l’integrità architettonica. Un problema del genere si pone ora per la Rocca Roveresca, dal momento che si è deciso opportunamente di installare un ascensore al suo interno per facilitare l’accesso ai piani superiori, non solo ai disabili, ma anche a tutte le persone, specie anziane, con difficoltà di deambulazione, oltre che ovviamente al personale.
Il progetto proposto attualmente prevede che l’impianto di sollevamento vada collocato all’interno del vano posto sulla sinistra dello scalone di accesso, attraversando nella sua corsa tre piani sovrapposti e provocando lo sfondamento di altrettanti soffitti a volta in muratura: trattandosi di volte originali coeve alla costruzione della rocca stessa, la soluzione desta non poche perplessità per non dire decisa contrarietà.
L’operazione infatti, non solo verrebbe a compromettere irreversibilmente l’integrità architettonica del monumento, ma limiterebbe anche fortemente l’utilizzo dei locali coinvolti. Ci chiediamo perciò se questa soluzione sia irrevocabile e se siano state fatte verifiche e indagini per individuare una collocazione alternativa, tale da presentare minori criticità dal punto di vista architettonico. Pensiamo ad esempio all’utilizzo dello spazio vuoto esistente fra la torre medievale e lo scalone, che non comporterebbe lo sfondamento di volte; o anche, con una scelta ardita ma molto stimolante, una sua collocazione al centro del cortile interno che eviterebbe ogni impatto violento con la struttura dell’edificio.
La soluzione in questi casi sarebbe l’utilizzo di un box in materiale trasparente appositamente progettato e ad alta tecnologia, in modo da ridurre al massimo l’impatto con il contesto architettonico e monumentale. Nel primo caso lascerebbe inalterata la visibilità della torre, anzi ne metterebbe maggiormente in evidenza la presenza e la struttura architettonica. Nel secondo caso, sfruttando al massimo la superficie trasparente dell’ascensore e collocandolo nella posizione più opportuna, salvaguarderebbe la visibilità delle murature retrostanti, non altererebbe la percezione dei volumi e soprattutto non invaderebbe gli ambienti interni.
Inoltre aggiungerebbe al monumento una realizzazione tecnologicamente avanzata costituendo un ulteriore elemento di interesse.
In base a queste riflessioni, invitiamo perciò le autorità competenti a valutare tutte le possibilità per evitare che venga inferto un vulnus irreversibile ad un monumento così importante e soprattutto così integro.
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