“Campi non ancora coltivabili a un mese e mezzo da alluvione del 15-16 settembre 2022”
Il prof. Santoni: "Situazione quasi identica alla disastrosa annata agraria del 1896-97 che causò la piccola carestia del 1897-98"
Due foto aeree scattate alle ore 13 circa dello scorso 20 ottobre dal nostro concittadino Michele Perini, poco prima che l’aereo di linea atterrasse a Falconara, presentavano le campagne di Passo Ripe e di Brugnetto non ancora rimesse in coltivazione a causa del fango non asciugato che permaneva sui campi a più di un mese dalla disastrosa inondazione del 15-16 settembre 2022.
Nella prima foto (scaricabile ad alta definizione) si può osservare il torrente Nevola tra le località di Passo Ripe e di Brugnetto, dove si trova la confluenza con il Misa non distante da Villa Castracane e dalla zona industriale di Casine di Ostra.
In località Passo Ripe il Nevola ha scavalcato e resi inutilizzabili ben due ponti stradali. Il primo, ora parzialmente riattivato, immette dalla Corinaldese alla contrada SS.ma Trinità attraverso via Matteotti. Il secondo ponte conduce dalla rotatoria, rimasta allagata dall’acqua passata attraverso i campi, alla frazione di Passo Ripe che è stata invasa dall’acqua tracimata dal ponte fino al piazzale della chiesa parrocchiale della Madonna del Rosario. I campi intorno apparivano ancora impraticabili a distanza di più un mese dall’evento.
La seconda foto (scaricabile ad alta definizione) ritrae il territorio di Senigallia dalla confluenza Misa-Nevola alla località Molino Marazzana e comprende la zona delle “vasche di espansione” in fase di realizzazione.
Anche qui la condizione agricola il 20 ottobre, data delle due foto, si presentava simile con molti terreni in cui non era stato possibile riprendere i lavori, salvo in un grande campo in prossimità di un argine rotto dal fiume Misa, che è stato ripristinato.
Le due foto mi hanno fatto tornare in mente una situazione quasi identica che si verificò nel 1896, 126 anni fa, dopo la disastrosa alluvione dell’11-12 novembre che allagò le zone basse di Senigallia fino all’altezza dei primi piani delle case. Anche all’epoca non fu possibile riprendere i lavori agricoli della semina per tutto il mese di novembre. Poi alla fine del mese giunsero i primi geli invernali e circa un terzo dei terreni non poté essere seminato. Gli altri due terzi furono seminati poco e male; inoltre le acque alluvionali asportarono le sementi già seminate.
La stessa situazione climatica si verificò in tutta l’Italia. In particolare nelle Marche furono colpiti il Pesarese, il Montefeltro e l’Anconitano.
Nel libro di Santoni-Morici, Misa amaro, parte 1ª, pp. 168-180, sono ricordate, tra le altre città, Cagli, Cantiano, Piobbico, Urbino, Pergola, Fossombrone, Fano e Montecarotto (centri colpiti anche nella recente alluvione del 15 settembre 2022). Lo stesso avvenne nelle altre regioni e città del centro Italia e in Romagna.
In conclusione nell’anno agrario 1896-1897 venne a mancare in Italia circa un terzo del fabbisogno di cereali, cosa che comportò un aumento insostenibile dei prezzi e provocò la piccola carestia del 1897/98.
L’aumentato costo del grano e dei generi di prima necessità sfociò in una serie di dimostrazioni popolari che nel gennaio 1898, interessarono Marche, Emilia, Romagna, Toscana e altre regioni italiane. I moti culminarono con la repressione violenta di Milano del 6, 7, 8 e 9 maggio 1898, quando il gen. Fiorenzo Bava Beccaris fece prendere a cannonate la folla di dimostranti in piazza Duomo a Milano.
Uno mio studio più approfondito sull’argomento, rispetto a quanto riportato in Misa amaro, sarà prossimamente inserito tra gli e-book della Biblioteca Antonelliana con il titolo: Influssi climatici di El Niño sull’Italia e le Marche nel 1896 e la piccola carestia del 1897-1898.
Quest’anno, per nostra fortuna, all’alluvione di settembre è seguita un’ottobrata soleggiata e calda che sta gradualmente asciugando i terreni, per cui quanto accennato non dovrebbe verificarsi, perlomeno è quello che ci si augura.
Allegati
Scarica le due foto con le sovrimpressioni a definizione più alta: Brugnetto – Passo Ripe
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