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PD zona Misa e Nevola su alluvione: “Scelte politiche minano alla base la funzionalità”

"Declassata Protezione Civile regionale, cancellate esperienze pregresse, nessuna pulizia dei detriti lungo i fiumi"

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alluvione 15 settembre 2022

I segretari dei circoli PD della zona Misa e Nevola si sono incontrati per stendere un comunicato unitario, per esprimere vicinanza a chi è stato colpito nella notte del 15 settembre: famiglie, attività economiche e amministrazioni locali e allo stesso tempo di presa di distanza dall’amministrazione regionale.

Scaveranno gli inquirenti sulle falle sistemiche e sulle carenze manutentive, ma alcuni elementi di natura politica sono indubbiamente censurabili e condannabili da parte nostra:
1. Il declassamento della protezione civile regionale nell’ambito della riorganizzazione;
2. La cancellazione delle esperienze pregresse nella gestione amministrativa e della modulistica;
3. L’assenza di azioni di pulizia nell’immediato post alluvione lungo le aste fluviali da detriti e arbusti presenti in numero considerevole.

Sotto la direzione della Giunta Acquaroli viene riorganizzato l’organigramma e la struttura di uffici e servizi. Se prima la protezione civile godeva di una posizione di dipendenza diretta dal gabinetto del presidente con a capo un proprio dirigente, ora è subalterna ad un altro settore e senza un proprio dirigente. E non parliamo di un assessore in campagna elettorale, assente durante i frangenti più tragici, ma proprio di una struttura che non ha una propria autonomia amministrativa. Forse da questo dipende il mancato funzionamento della catena di allarme? La centrale sguarnita di personale, nonostante la comunicazione da Arcevia sia arrivata già alle 19.23?

La stessa cecità la rintracciamo nel modello somministrato alle famiglie per la prima ricognizione dei danni. È evidente che non si faccia tesoro di quanto capitato nel 2014, della necessità di strumenti più semplici e di maggior tempo per la compilazione. Pare del tutto evidente che neanche i trascorsi del terremoto con Cas, appalti pubblici e esperienze vastissime non siano state prese in considerazione per gestire questa emergenza.

L’ultimo dato, il più evidente agli occhi di tutti, è che lungo i fiumi e nei loro pressi troviamo ancora tutta la legna e la vegetazione che si è depositata tra il 15 e il 16 settembre. Il caldo di questi giorni non tragga in inganno la Giunta regionale. Non stiamo andando verso l’estate ma verso l’inverno, le piogge e il maltempo. Forse è un segnale, questo, di grosso smarrimento e di necessario superamento di una stagione politica fallimentare. Un suggerimento a chiusura: un intervento di aiuto economico immediato, soprattutto verso le famiglie per riarredare, risistemare, ripartire, al di là dei modelli e degli elenchi che giustamente dovranno essere compilati per la quantificazione dei danni, ma ricordando che chi perde tutto, poco o molto che sia, è tutto.

 da Coordinamento PD zona Misa e Nevola

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