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Scomparsa di Piergiorgio Branzi. Senigallia gli conferì nel 2018 la cittadinanza onoraria

L'allora sindaco Mangialardi, ora consigliere regionale: "Lascia un vuoto incolmabile nel mondo della fotografia e del giornalismo"

Piergiorgio Branzi riceve da Maurizio Mangialardi la cittadinanza onoraria di Senigallia

“Con la scomparsa di Piergiorgio Branzi, il mondo della cultura, del giornalismo e della fotografia restano orfani di uno dei loro più grandi interpreti.

Una perdita che colpisce anche la nostra Senigallia, che nel 2018 conferì al maestro la cittadinanza onoraria per il suo apprezzato contributo al gruppo fotografico del Misa di Giuseppe Cavalli. Una decisione particolarmente gradita dallo stesso Branzi, che in quell’occasione, nella sala gremita di Palazzetto Baviera, con commossa passione e straordinaria personalità incantò i presenti riannodando i fili della memoria circa gli anni trascorsi a Senigallia e il suo fecondo rapporto di amicizia e condivisione artistica con Mario Giacomelli. Oggi è il momento del cordoglio e del ricordo, ma sono sicuro che quel prezioso legame continuerà a guidare a lungo l’impegno di quanti, ancora oggi, con cuore e intelligenza, lavorano per far vivere e crescere il progetto di Senigallia Città della Fotografia”.

Così il capogruppo regionale del Partito Democratico ricorda la figura di Piergiorgio Branzi, uno dei più importanti maestri della fotografia italiana, scomparso domenica 28 agosto all’età di 94 anni.

Avvicinatosi alla fotografia agli inizi degli anni cinquanta, sulla spinta dell’entusiasmo suscitato in lui dalla visita a una mostra di Cartier Bresson, Branzi seppe intersecare la sua passione per questa forma artistica con l’attività giornalistica che, nel corso degli anni, lo portò a collaborare con “Il Mondo” di Mario Pannunzio, ma soprattutto con la Rai, della quale diviene nel 1962 corrispondente da Mosca e nel 1966 da Parigi. Oggi molti suoi scatti sono esposti nei più prestigiosi musei internazionali, dal Museum of Modern Art di San Francisco al Guggenheim di New York, dal Fine Art Museum di Houston alla Bibliothèque nationale de France di Parigi, fino ad arrivare alla Tate Gallery di Londra e al Museo Nacional Centro de Arte Teina Sofia di Madrid.

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