Mobilità intelligente per la qualità di vita dei cittadini
Investire nella mobilità intelligente è investire nel futuro. Gli snodi ferroviari strategici per la provincia di Ancona
Il Piano nazionale di recupero e resilienza (PNRR) tra i vari ambiti di applicazione contempla la mobilità intelligente e sostenibile (“Missione 3”) a cui prevede di destinare importanti risorse economiche. L’intelligenza sarà garantita dai programmi informatici mentre la sostenibilità ambientale sarà assicurata da rinnovate infrastrutture per il trasporto pubblico nazionale e regionale, oltre che locale.
Il nuovo sistema infrastrutturale che il governo e gli enti locali stanno progettando dovrà essere moderno e digitale, prevedere l’ampliamento degli snodi della rete ferroviaria alta velocità che si dovrà integrare meglio con il trasporto regionale. Il tutto da realizzare entro il 2026.
La mobilità intelligente, o smart mobility secondo gli inglesi, è un nuovo modo di concepire lo spostamento di persone e cose che può migliorare la qualità di vita dei cittadini.
Investire nella mobilità intelligente è investire nel futuro
Proprio per questo negli ultimi decenni gli investimenti in mobilità intelligente e sostenibile sono stati ampi, lo certifica uno studio della società McKinsey secondo il quale dal 2010 sono stati investiti 330 miliardi di dollari in oltre 2 mila compagnie legate al settore. Di questi ben 80 miliardi di dollari sono stati investiti a partire dal 2019 e 280 miliardi di investimenti sono stati registrati quest’anno, esattamente l’8% in più rispetto al 2021. Fondi affluiti verso le imprese del settore attraverso investimenti diretti effettuati dagli Stati, ma anche dai privati attraverso gli strumenti dei mercati finanziari come i cfd trading e altri tipi di meccanismi di investimento che consentono di monitorare gli asset senza necessariamente possederli. 123 miliardi di dollari sono stati invece utilizzati per lo sviluppo di veicoli elettrici e servizi di interconnessione tra i veicoli per aumentare lo scambio di informazioni relative alla sicurezza delle strade.
Esempi concreti di smart mobility che migliora il futuro delle comunità locali comprende il potenziamento dell’infrastruttura di trasporto intermodale per le merci che attraccano al porto di Ancona. Pensando al trasporto di persone, basta riferirsi a quali benefici potrebbe apportare una mobilità che garantisca di raggiungere i luoghi in tempi ragionevoli ai lavoratori lungo il tragitto casa-lavoro e viceversa, agli studenti e a chiunque abbia la necessità di spostarsi tra i paesi e la città più vicina. Migliorare i collegamenti del trasporto pubblico significa anche attrarre ulteriori turisti durante la stagione balneare e nei mesi invernali invitandoli a visitare i luoghi storici del territorio.
Gli snodi ferroviari strategici per la provincia di Ancona
L’obiettivo del governo è di ridurre il traffico passeggeri che in Italia si sposta su strada (calcolato dal PNRR in 860 miliardi di passeggeri/chilometro all’anno), e aumentare quello che viaggia sulle ferrovie, oggi fermo al 6% del totale dei passeggeri.
In tale direzione, uno dei progetti infrastrutturali più importanti che impatteranno positivamente sulla provincia di Ancona riguarda il potenziamento del collegamento ferroviario Ovest-Est: da Orte in provincia di Viterbo a Falconara. L’opera prevede il raddoppio della linea appenninica Orte-Falconara per migliorare le prestazioni dei centri urbani del centro Italia che vanno da Ancona a Roma. I lavori prevedono l’aggiunta di nuove varianti e tratte integrative considerate strategiche per la realizzazione della cosiddetta rete transeuropea dei trasporti lungo il “Corridoio Scandinavo-Mediterraneo”.
Queste in linea di massima le fermate. Ad ogni fermata avremo dei bus elettrici con pantografo incorporato per captare l'energia elettrica per le batterie tramite le linee filoviarie presenti. Ovviamente dove non passano i filobus si creeranno linee aeree ad hoc. questi mezzi esistono a Vienna e li fornisce una ditta di Perugia. La Sindaca di Ancona Mancinelli, è tutta presa per il raddoppio della variante alla statale 15 e l'ultimo miglio per aggirare via Conca a Torrette dei tir da e verso il porto. Per me sono soldi buttati via. Son compagni e non vedono oltre il loro naso.La mia idea è più semplice : Utilizziamo la parte ferroviaria della stazione di Ancona lato Mandracchio. Carichiamo i tir che escono dai traghetti sui carri ferroviari dopo le operazioni doganali e li inviamo all'interporto di Jesi. li verranno scaricati e prenderanno le loro destinazioni tramite la 76 e l'A 14. Lo stesso discorso vale verso il porto. Ad Jesi ci sarà una sede distaccata della finanza che provvederà per i controlli doganali e poi i tir verranno caricati sui carri ferroviari per il percorso inverso. Poichè in materia sono piurttosto ferrato, ho progettato alcuni anni fa, dei carri ferroviari particolari. Ovvero il pianale del carro deve corrispondere con il piano stradale. A differenza delle attuali autostrade viaggianti che si usano in Svizzera ed Austria, il carico dei mezzi non avviene in fila indiana come ora ma il tir può manovrare por conto suo senza il rischio di cadere nella fossa dei binari. Se ci arrivo io con la licenza media a 77 anni chi ha studiato più di me qualcosa potrebbe proporre.
Leonardo Maria Conti
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