Aperta la mostra “Senigallia e l’Adriatico sulle antiche rotte commerciali (secoli XV-XX)”
Curata da Ada Antonietti, sarà visitabile fino al 30 settembre al Museo di Storia della Mezzadria Sergio Anselmi
Venerdì 5 agosto 2022, ore 18.30, chiostro del Museo di Storia della Mezzadria Sergio Anselmi, inaugurazione della mostra storico-documentaria Senigallia e l’Adriatico sulle antiche rotte commerciali (secoli XV-XX), a cura di Ada Antonietti.
“Partendo dai tanti studi del grande storico Sergio Anselmi e utilizzando altre pubblicazioni della ben fornita Biblioteca del Museo già nel 2014 ho inteso illustrare con questa mostra, oggi riproposta e modificata solo nella parte introduttiva, il legame tra uso e materiale dello strumentario del lavoro e di vita quotidiana dei mezzadri rappresentato dagli oggetti esposti nel Museo e il porto di Senigallia, che per secoli è stato uno dei più importanti porti commerciali del medio Adriatico”
Con queste parole la direttrice del Museo, professoressa Ada Antonietti, ha presentato la mostra da lei curata dopo avere ringraziato l’Assessore alla Cultura Riccardo Pizzi per avere portato il saluto dell’Amministrazione Comunale e per avere espresso parole di stima nei suoi confronti e condivisione del lavoro culturale svolto fin dalla sua apertura (1978) dal Museo di Storia della Mezzadria Sergio Anselmi, ormai consolidatosi come polo culturale di notevole prestigio.
La professoressa Antonietti ha poi invitato il pubblico a seguirla lungo la mostra, che ha illustrato soffermandosi su alcuni pannelli che ci dicono, come nella cartina che introduce i sei con le esportazioni da Senigallia, che solo quattro (Fiume, Segna, Spalato, Ragusa/Dubrovnik) sono i porti verso i quali Senigallia esporta i prodotti della propria campagna o delle zone dello Stato Pontificio. Nel pannello che introduce i sei con le importazioni a Senigallia i porti con i quali la città intrattiene frequenti rapporti commerciali crescono notevolmente: Rovigno, Fiume, Segna, Zara, Sebenico, Spalato, Dubrovnik/Ragusa. E questo non può stupire, visto il richiamo che la Senigallia dei Malatesta esercitò fin dal Quattrocento offrendo forti benefici ai lavoratori della terra dall’altra sponda dell’Adriatico, i cosiddetti schiavoni.
L’esposizione di oggetti normalmente nelle stanze del Museo, come un giogo, un aratro, varietà di misure per liquidi e granaglie, e altri ancora, il poster del 1983 con le vele della antica marineria di Senigallia, il manifesto con disegni dei contadini marchigiani del primo Ottocento, immagini da Cesare Vecellio di abbigliamento di una Dalmatina o Schiavana e di un Crovatto, il modellino realizzato da Rinaldo Rinaldi di un trabaccolo, imbarcazione usata a Senigallia per i trasporti, spiegano e visualizzano l’importante ruolo che il mare Adriatico ha svolto collegando le due sponde tra Quattrocento e Novecento, con il porto e la campagna/Museo di Senigallia al centro dell’attenzione.
La mostra resterà aperta fino al 30 settembre: ingresso gratuito e orario mercoledì giovedì ore 9.00-12.00; venerdì sabato domenica ore 9.00-12.00 e 16.00-19.00.
Intanto il Museo ricorda che venerdì 12 agosto alle 18.30 ci sarà un nuovo incontro di Uomini e Paesaggi. Un aperitivo al museo. Sarà la volta dell’agronomo Dimitri Giardini che con Esempi di buona agricoltura nelle Marchespiegherà come sia possibile realizzarla e come aziende multifunzionali e diversificate, guidate soprattutto da giovani animati da grande passione e competenza, l’abbiano messa in pratica.
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