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“Sanità a Senigallia: meglio da soli che insieme”

Campanile: "Si preferisce tentare di piantare la propria bandierina di parte sulla improbabile soluzione del problema"

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Gennaro Campanile

Lunedì scorso, 18 luglio, si è svolta la Commissione competente per la sanità senigalliese che si è conclusa con una sconfortante realtà: anziché unire le forze per ottenere il massimo si preferisce tentare di piantare la propria bandierina di parte sulla improbabile soluzione del problema.

Il Sindaco non vuole o non è capace di mettersi al comando di una coalizione di forze differenti (Amministrazione, Consiglieri Regionali senigalliesi, comitati cittadini, sindacati, forze economiche e sociali, associazioni). Nonostante i ripetuti inviti pubblici degli ultimi 18 mesi di Amo Senigallia non ci ha neanche provato. E’ questa l’aspetto maggiormente deludente.

Se con il centrodestra al potere a Senigallia ed in Regione la situazione non è cambiata granché da prima in cui governava entrambe il centrosinistra, vuol dire che la sanità marchigiana non fa capo nella nostra regione ma, come si sussurra da più parti, ad ovest dei confini regionali. A maggior ragione la forza farebbe l’unione ma i nostri rappresentanti cittadini sembrano aver dimenticato anche la storiella degli Orazi e Curiazi del romano Tito Livio. Da soli, in ordine sparso, forse paghi di qualche risultato parziale ed insignificante, tutti rinunciano ad unirsi per l’interesse comune. Insomma, la sanità deve essere di centrodestra o di centrosinistra, ma mai di tutti. Che insegnamento lungimirante!

A Senigallia il problema non è solo dell’organico ospedaliero dei medici ma anche del personale infermieristico ed amministrativo, degli Operatori Sanitari e ai “nostri eroi” di altri tempi è stato tolto perfino il parcheggio senza che l’Amministrazione trovasse una soluzione. E’ una questione anche di attrezzature e di organizzazione. La bozza del nuovo piano sanitario non prevede a Senigallia una Casa della Salute (che svuoterebbe il Pronto Soccorso) aperta 24/24 ore. Se il piano non è definitivo, perché non unirsi per ottenerne una? Si crede che la coppia Olivetti-Liverani ottenga di più da sola?

In Commissione si è assistito anche ad un vivace battibecco con la Presidente Bernardini. La destra cittadina sembra essere assillata dai sintomi di bulimia di manifestazioni di potere se il primo comunicato pubblicato non riguarda i contenuti emersi in Commissione ma la confusione tra rispetto istituzionale e contraddittorio. Nessuna mancanza di rispetto, né personale né istituzionale. Ma se i presidenti espressione della maggioranza considerano “cosa propria” gli organismi che presiedono si sbagliano di grosso. Questi organismi sono della città ed i presidenti ne coordinano i lavori, nulla più nulla di meno, ed è già una grossa responsabilità. Maschilista appare infine il rimbrotto ai Consiglieri femmina del centrosinistra per non aver difeso il Presidente femmina di centrodestra. Il Presidente è una funzione senza genere ma spiegare queste cose a certo centrodestra senigalliese potrebbe essere uno sforzo di Sisifo.

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