Si è concluso il progetto Diritto alle Radici della cooperativa Casa della Gioventù
Attivato percorso attraverso la cittadinanza attiva per rendere gli studenti pienamente coscienti dei propri diritti e dei propri doveri
Si è conclusa la prima annualità de Il diritto alle radici, la progettualità educativa del biennio 2021-2023, promosso dalla cooperativa Casa della Gioventù, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale e gli Istituti Comprensivi di Senigallia, con lo scopo di migliorare le competenze emozionali, comunicative e relazionali degli alunni.
A partire dal mese di marzo sono state coinvolte 12 classi della scuola secondaria e 6 della primaria con laboratori condotti da due professioniste della cooperativa.
Con i ragazzi delle scuole medie è stato attivato un percorso attraverso la cittadinanza attiva per rendere gli studenti pienamente coscienti dei propri diritti e dei propri doveri e allo stesso tempo, consapevoli e attivi nei diversi ambiti della società civile.
Particolare attenzione è stata data alle dinamiche interne del gruppo classe, alle relazioni tra studenti e all’ascolto dei loro vissuti.
Con i bambini delle classi quinte della primaria si è intrapreso un percorso di conoscenza interiore centrato sulle emozioni, condividendo con il proprio gruppo classe strategie di gestione personale delle stesse e sviluppando in tal modo anche il concetto di empatia.
Ringraziamo il Comune di Senigallia che, in collaborazione con gli Istituti Scolastici del territorio, ha inserito questo percorso di educazione alla cittadinanza nell’ambito del POFT, offerta formativa territoriale, permettendo l’avvio di questa importante progettualità per sostenere il benessere psicologico dei bambini e degli adolescenti e prevenire forme di disagio.
Riportiamo alcune frasi dei ragazzi della secondaria per capire dalle loro parole il valore del progetto:
“Grazie a questo progetto ho scoperto che esistono adulti affidabili, che non giudicano, che non minimizzano, ma che ascoltano. Mi sono resa conto che non tutti si è perfetti e capendo che non sono l’unica a sbagliare, ho avuto il coraggio di aprirmi”.
“Questo progetto mi è piaciuto molto perché abbiamo affrontato questioni importanti e abbiamo potuto parlare di quello che viviamo e che abbiamo vissuto. L’incontro che mi è rimasto più impresso è stato il secondo perché ci ha dato la possibilità di riflettere su un argomento delicato e ho capito cosa si prova ad essere insultati”.
“Da questi incontri ho imparato ad essere meno timido, perché di solito non parlo per paura di sbagliare”
“E’ stata una esperienza davvero interessante, mi è piaciuta per vari motivi, mi ha fatto conoscere di più i miei compagni, mi ha ribadito che prendere in giro ed escludere è sbagliato e che tutti noi siamo uguali anche se diversi”.
“Questa psicologa si è preoccupata di noi e della nostra salute mentale e fisica, ha cercato di capire un po’ della nostra vita, di capire una parte della nostra storia. Penso che questo sia stato un bellissimo gesto da parte della scuola per averci dato questa opportunità”.
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