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A Senigallia si parla di donne e Resistenza

Nell'ultimo appuntamento della rassegna di storia contemporanea

Terzo e ultimo appuntamento, venerdì 24 giugno alle ore 21.15, presso il cortile della Rocca roveresca (“su concessione del Ministero della Cultura – Direzione Regionale Musei Marche, Urbino”) con la XVII edizione della Rassegna di Storia Contemporanea, promossa da Associazione di Storia Contemporanea, Anpi e Scuola di Pace di Senigallia.

Si parla di Resistenza e del ruolo delle donne, con la prof.ssa Rita Forlini Di Lorenzo, Vicepresidente ASC, fresca autrice del libro “D’amore e di guerra. Storie di donne e resistenza nell’Ascolano” (Ed. Aras, 2022). Per troppo tempo si è parlato nel nostro paese del fenomeno resistenziale quasi esclusivamente al maschile. Invece, esse hanno costituito una componente essenziale per il partigianato nella lotta contro il nazifascismo e nell’impegno per dare vita, una volta riconquistate libertà, uguaglianza e giustizia, a un’Italia civile e moderna, costruita attorno alla scelta resistente dalla quale è scaturita, insieme ai deliberati dell’Assemblea Costituente, la carta d’identità della cittadinanza repubblicana e democratica. In particolare, negli ultimi anni sono stati avviati fecondi studi sul processo resistenziale nel territorio marchigiano, un territorio che per le sue caratteristiche morfologiche si è ben prestato a un movimento all’interno del quale le donne si sono ritagliate ruoli di assoluto protagonismo.

Come scrive nell’Introduzione Pietro Perini, figlio del comandante partigiano Spartaco e presidente dell’Anpi provinciale di Ascoli Piceno:

“Troppo a lungo abbiamo lasciato che a esse fosse attribuito un ruolo di comprimarie, anziché quello fondamentale che hanno in realtà svolto, in mille forme preziose, in quella famosa Guerra di Resistenza: dalla partecipazione attiva alle Bande Partigiane, fino al grande e pericoloso lavoro delle staffette, fino all’assistenza prestata a prigionieri, feriti, fuggiaschi, sbandati, in tutti quei gravi momenti che contrassegnarono l’Italia dopo l’8 settembre del 1943”.

Annota il prof. Marco Severini nella Postfazione come Rita Forlini Di Lorenzo si sia opportunamente soffermata sulle tragedie familiari delle donne, “sui sentimenti profondi, sulla scelta resistente che le ha catapultate in un’odissea di lotta, devastazione e morte. Per capire la quale bisogna leggere e rileggere le numerose testimonianze che solo il mestiere della storica poteva riportare in superficie, assegnando a esse il giusto posto nella memoria collettiva”.

Dialoga con l’autrice la prof.ssa Lidia Pupilli, direttrice scientifica dell’Associazione di Storia Contemporanea.

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