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“Sanità regionale, cambiare tutto per non cambiare niente”

Comitato Difesa Ospedale Senigallia ammette: "il Governo regionale ci aveva dato speranze ma è una delusione continua"

L'ospedale di Senigallia

#SoluzioneGattopardesca il nuovo piano socio sanitario Regionale.


Con la modifica della legge regionale n.13/2003 si dice addio all’Asur che ha dimostrato tutte le sue insufficienze e diventerà una struttura tecnica per l’espletamento solo dei bandi.
Inoltre a fine anno non ci saranno più le Aree Vaste ma 5 Aziende Sanitarie Territoriali (una per Provincia) più le attuali 2 Aziende,Torrette e Inrca, ma non l’Azienda Marche Nord che verrà riassorbita dall’AST di Pesaro-Urbino.

Conosceremo i risultati solo dopo un periodo di prova dove valuteremo i cambiamenti raggiunti, cosa non difficile data l’attuale disastrosa situazione sanitaria. Ma miglioramenti veri ci potranno essere solo se verranno prese alcune indispensabili decisioni dalla Regione, quali:
1. Superare il tetto di spesa sul personale, che da 15 anni non consente di dare ristoro alla categoria costretta a turni massacranti, a sopperire ai buchi di organico, a non ricevere reali incentivi e prospettive di crescita
2. Assumere medici a tempo indeterminato, anticipare l’ingresso degli specializzandi nel SSN e introdurre strumenti finalizzati a disincentivare il ricorso a società di servizi o cooperative
3. Garantire il diritto al riposo dei medici, sfiancati dopo più di due anni di pandemia che mettono a rischio la salute stessa dei professionisti
4. Avviare azioni legali che obblighino le Aziende a concludere le trattative dei contratti integrativi ritardate in modo ingiustificabile dai Direttori generali che impediscono l’applicazione delle disposizioni
5. Eliminare il vincolo al numero massimo di Strutture complesse e semplici, tagliate rispettivamente – tra il 2009 e il 2019 – del 35,8% e del 44,1%, appiattendo in modo importante le possibilità di carriera dei medici:

Questi punti, chiesti dall’intersindacale medici, porterebbero sicuramente miglioramenti concreti ma abbiamo grossi dubbi che vengano attuati per la modalità progettuale intrapresa dalla Regione che non ci convince.
Poiché la ricognizione del nuovo personale sarà affidata ad un collegio composto dagli stessi direttori delle “attuali” Aree Vaste e Aziende abbiamo la quasi certezza che non cambierà nulla, visti i precedenti degli ultimi anni.

Affidare ancora la decisione a chi ha non ha sanato la sanità regionale portandola anzi al collasso economico (tutte in deficit e la nostra AV2 è la più indebitata) è come darsi la zappa sui piedi, ma questo fa la Regione.

E così è avvenuto anche con l’arrivo del nuovo Governo Regionale, che tante speranze aveva dato e che invece dopo due anni è stato una delusione continua per non aver attuato nemmeno la cosa più semplice e che avrebbe dato perlomeno un segnale di cambiamento.
Parliamo dello “spoil system” (cambio dei vertici dirigenziali).

Pratica politica attuata ogniqualvolta avvenga un cambio istituzionale, ma non nelle Marche dove anzi saranno ancora loro a dare le carte su questo che dovrebbe essere il nuovo piano sanitario della Regione.

Come al solito, cambiare tutto per non cambiare niente.

Da

Comitato Difesa Ospedale Senigallia

Commenti
Solo un commento
favi umberto 2022-06-17 07:39:55
Se le nuove AST non avranno capacità giuridica ed autonomia di bilancio per agire dentro i limiti di un piano sanitario non servirà a nulla!!!!! ARIA FRITTA!!! e poi l'eccezione dei contratti appalti ed assunzioni che rimangono riservati alla struttura regionale sa molto di clientelismo....
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