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Festa della Repubblica = Festa della pace

Una festa inclusiva e partecipata, quella organizzata il 2 giugno dalla Scuola di Pace V. Buccelletti di Senigallia

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Festa della Repubblica e festa di pace a Senigallia

Uno splendido pomeriggio quello del 2 giugno al Parco della Pace organizzato come tradizione dalla Scuola di Pace Vincenzo Buccelletti di Senigallia.

Ad aprire la serata la banda di Senigallia, diretta dal maestro Pietro De Gregorio, i saluti dell’assessore Riccardo Pizzi e quindi l’intervento sempre graffiante e fermo di Lisa Clark, ospite della festa come protagonista della ICAN, Campagna internazionale per la messa al bando delle armi nucleari, che nel 2017 ha ottenuto il premio Nobel per la Pace.

Lisa Clark, referente per il disarmo nucleare della Rete italiana per il Disarmo e membro dei Beati Costruttori di Pace, ha manifestato il suo impegno: “Oggi è il due giugno, Festa della Repubblica, la stessa che ha portato alla scrittura della Costituzione: i valori espressi nella prima parte della Costituzione sono quelli che ci permettono, se messi in pratica, di preparare e costruire la pace. La pace conquistata con le armi è solo una pausa tra due guerre, come dice Papa Francesco. Abbiamo il dovere di lavorare per far sì che non si ricorra più alle armi e agli strumenti della guerra, per questo facciamo le campagne per il disamo”.

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E dopo di lei una chiacchierata informale tra due ragazzi di Gioventù che fare, Virginia Stimilli e Federico Bruni, e tre obiettori di coscienza ancora oggi profondamente impegnati in modo diverso nella solidarietà e nell’attivismo. Rodolfo Piazzai, Giovanni Bomprezzi e Simone Ceresoni sono stati intervistati sui motivi della loro scelta, sul valore dell’obiezione di coscienza ieri e oggi, sui personaggi storici più esemplari che li hanno influenzati, sul pacifismo come scelta interiore e collettiva.

Dopo un intervento del presidente dell’Università della pace, Mario Busti, sul palco si sono susseguiti brevi contributi delle associazioni partecipanti, come l’ANPI e la neonata Rete per la pace subito. Nel frattempo i bambini sono stati coinvolti in un lavoro meraviglioso, sotto la direzione artistica di Lucia Gobbetti: un enorme, multicolore mandala della pace, costruito con sassolini colorati, stoffe, pietre ed estrema creatività. Quindi picnic sul prato per tutti i partecipanti, tra le bancarelle delle associazioni e i messaggi e il glossario di pace creati da Gioventù che fare. Gran finale con il concerto degli Arbitri Elegantiae con il loro folk d’autore.

Una festa inclusiva e partecipata, che racconta il desiderio di molti di esserci, di farsi sentire, di esprimere il proprio disappunto verso questioni fondamentali come le armi e i diritti umani. Momento commovente quello in cui Lisa Clark ha portato in omaggio alla Scuola di pace alcune coloratissime gru di carta, le cosiddette gru di Sadako, così chiamate in memoria della piccola Sadako Sasaki, che si ammalò di leucemia a seguito delle radiazioni rilasciate dalla bomba atomica di Hiroshima. Lo scheletro di ciò che resta dell’edificio colpito dalla bomba è oggi circondato da origami coloratissimi, dedicati alle migliaia di giovani vittime della Little Boy: la leggenda dice che se si realizzano mille origami a forma di gru si può esprimere un desiderio. Quello della Scuola di pace è un grido risoluto: Fermiamo la guerra, costruiamo la pace.

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