A Senigallia la Commissione Sviluppo economico della Conferenza delle Regioni
Ministro dello Sviluppo economico Giorgetti: "Prima l'idea imprenditoriale, poi il contributo pubblico"
“Stamattina mi sono sentito a casa! Finalmente un confronto diretto, non sulle teorie, ma sulla realtà, sulle competenze, perché le imprese non hanno bisogno di teoria: devono misurarsi, ogni giorno, con i mercati”.
Così il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, in conclusione dei lavori della Commissione Sviluppo economico della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome che si sono tenuti, nella mattinata di lunedì 9 maggio, alla Rotonda a Mare di Senigallia.
“Una propensione al miglioramento – ha proseguito il Ministro – e al buon senso si riverbera anche nella mentalità degli amministratori regionali e, diciamoci la verità, non sempre a livello politico sentiamo discorsi di buon senso. Invece la vicinanza al sistema imprenditoriale forma una cultura del pragmatismo che è utile specialmente in questa fase. Perché lo sviluppo economico lo fanno le imprese non la politica; noi possiamo agevolare il coordinamento delle regole e facilitarle, ma le imprese hanno urgenze ed esigenze da soddisfare.
E allora bisogna essere flessibili e duttili, quando dobbiamo fare i conti con una realtà prepotente. Ma bisogna cambiare approccio: prima viene l’idea imprenditoriale e poi il contributo pubblico, non il contrario. È decisivo l’uso intelligente del contributo pubblico, funzionale alla capacità dell’atto creativo dell’impresa. Occorre quindi invertire le politiche economiche: da quelle basate annosamente sulla domanda, a politiche strutturate sull’offerta anche attraverso un confronto istituzionale continuo con le imprese. Ben vengano quindi anche le proposte di tavoli permanenti che ha proposto il vicepresidente Carloni. Ma ci vuole anche l’appoggio europeo. Siamo in un’economia di guerra, ormai è certo, quindi la risposta ai costi di una guerra deve essere di risarcimento alle nostre imprese che stanno subendo bombardamenti economici. Ma, in definitiva, il ruolo principale delle istituzioni deve essere quello di fornire un quadro ideale di fiducia e di certezza alle imprese, perché possano operare al meglio”.
Aprendo l’incontro, moderato dal giornalista del Sole24ore, Gianni Trovati, il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli ha evidenziato: “Parte dalle Regioni la ripresa dello sviluppo economico nel loro ruolo fondamentale di vicinanza alle imprese e nella strategia delle politiche della programmazione europea. Le Regioni rappresentano una grande opportunità – ha aggiunto – perché, rispetto al governo centrale, hanno maggiore conoscenza, affinità e possibilità di dialogo con i territori, con le imprese, le categorie e i corpi intermedi. Sanno interpretare meglio le esigenze territoriali”.
Anche il vicepresidente della Giunta regionale Mirco Carloni ha ribadito che “l’economia del Paese ripartirà dalle regioni. È infatti nelle realtà uniche territoriali, con le loro peculiarità e potenzialità, che possiamo sviluppare politiche economiche mirate ed efficaci che generino un valore più grande a livello nazionale. Dinamismo e capacità di reazione di fronte ai nuovi scenari sono caratteristiche fondamentali per sopravvivere. Le nostre imprese sono chiamate a questa vivacità, ma lo siamo anche noi come istituzione”.
In mattinata il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, intervenendo in collegamento, ha detto che l’iniziativa di oggi rappresenta l’anticipazione degli Stati generali della Conferenza, ribadendo, in più punti del suo discorso, il valore del sistema Regioni, sempre più incisivo nelle scelte decisionali del sistema Paese.” Il processo codecisionale – ha detto – non ha rallentato in questo periodo, anzi si è rafforzato un sistema unico e coeso pur nelle diversità dei territori; una opportunità speciale, quella delle diversità delle nostre regioni, che deve attrarre investimenti perché non esiste altro Paese come l’Italia che può offrire così specifiche opportunità ed eccellenze”.
Anche Fedriga ha detto che “occorreranno misure a livello europeo sulle specifiche filiere che stanno subendo i maggiori danni, perché già prima della guerra avevano subito il rincaro delle materie prime, portandoci di fatto a una situazione di dipendenza da Paesi terzi. Fedriga ha poi ricordato che, nell’ultimo periodo, le decisioni della Conferenza delle Regioni sono state prese al 98% all’unanimità, a dimostrazione del fatto che siamo stati in grado di trovare una sintesi importante per presentarsi al Governo uniti, ma è importante istituzionalizzare la Conferenza anche con atti legislativi precisi”.
Come era prevedibile nella situazione attuale, la parola chiave che ha caratterizzato tutti gli interventi è stata indipendenza energetica per fare sviluppo e scongiurare gravi rischi di recessione.
Dopo l’intervento di Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gian Luca Gregori, Rettore della Politecnica delle Marche, ha svolto una relazione sul tema: “Regioni, imprese e ricerca: quale alleanza strategica per una nuova competitività del sistema Paese”. Gregori dopo aver illustrato alcun indicatori, sia sotto l’aspetto quantitativo che qualitativo, delle caratteristiche delle Regioni ha sottolineato l’esigenza di “ragionare per flussi e non per stock, un approccio che può consentire di ridisegnare il piano strategico sulla base di una visione prospettica condivisa e di tenere in coesione la comunità e non lasciar scappare i cittadini del futuro, altrimenti il Sistema Paese non tiene”.
Alla Commissione è intervenuto, in collegamento da Dubai, anche Sultan bin Saeed Al Mansoori – Ministro dell’Economia degli Emirati Arabi Uniti dal 2008 al 2020 – che ha rilevato come” i governi locali, in generale, devono avere maggiore voce nei processi decisionali economici anche per facilitare i rapporti commerciali con gli altri Paesi”.
La commissione era articolata in quattro sessioni: “I drivers strategici dello sviluppo per la crescita del settore produttivo. Nuovi modelli di intervento” a cui hanno preso parte l’Assessore Vincenzo Colla – Regione Emilia-Romagna, Assessore Sergio Emidio Bini – Regione Friuli Venezia Giulia e gli imprenditori marchigiani Roberta Fileni – Amministratore Gruppo Fileni e Paolo Merloni – Presidente Ariston Group.
Nella seconda sessione “Flussi di mobilità, nuove tecnologie, green, strategie di specializzazione intelligente quali potenzialità per innescare processi di sviluppo, anche alla luce della nuova programmazione” sono intervenuti l’assessore Alessandro Delli Noci – Regione Puglia e Assessore Andrea Tronzano – Regione Piemonte. Quindi Roberto Selci – Amministratore delegato di Biesse Group e Alberto Rossi – Presidente Frittelli Maritime Group Spa. Nella terza sessione sull’importanza della governance per l’efficacia delle politiche industriali e quali interventi per favorire l’attrazione investimenti hanno partecipato l’Assessore Roberto Marcato – Regione Veneto e l’Assessore Leonardo Marras – Regione Toscana e il Vicepresidente Vincenzo Cotugnov- Regione Molise.
L’ultima sessione dal titolo “Le straordinarie opportunità per la modernizzazione del Paese offerte dall’intreccio del PNRR con le programmazioni dei fondi strutturali. Il tema della transizione ecologica tra competitività delle filiere industriali e sostenibilità del sistema” ha visto gli interventi dell’assessore Michele Fioroni – Regione Umbria e dell’Assessore Guido Guidesi – Regione Lombardia. (a.d’e)
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