Malih (Stracomunitari): “Quella fila per un tozzo di pane è un urlo in faccia a Senigallia”
Campagna donazioni: "Non tutto è perduto. Lì fuori c'è gente ancora non vinta dall'indifferenza. Non tutti i cuori sono di pietra."
Ho lanciato un appello giorni fa dove parlavo della lunga coda che si forma davanti alla nostra sede. Non certo per accaparrarsi l’ultimo ritrovato high tech o chessò un capo d’abbigliamento griffato.
Bensì per un tozzo di pane e poco altro.
Dopo l’appello in diversi mi hanno scritto per chiedere come dare una mano. Qualcuno mi ha fermato per strada e mi ha affidato il suo contributo.
Tutto ciò mi rincuora. Perché in fondo quella lunga fila non è solo affar mio. Non può e non deve esserlo. Quella lunga fila è un urlo in faccia a questa città. In faccia a tutti i pietismi a orologeria che fino all’altro ieri riempivano container in cibo e vestiario con destinazione Ucraina. Perché i media così avevano deciso.
Ora quella stessa umanità destinataria dei nostri aiuti teleguidati si aggira nelle nostre città spaesata e affamata. Quella stessa umanità più la solita umanità senza speranza, questo è bene non dimenticarcelo, che da sempre gravita attorno a noi. E a questi dobbiamo aggiungere i cosiddetti nuovi poveri. (Proprio ieri una signora, piccola ex imprenditrice, ha bussato alla nostra sede chiedendo aiuto per tirate avanti). Madri e padri che fino a ieri campavano più che dignitosamente, ma che per la pandemia prima e ora per la guerra, hanno visto pian piano degradarsi il loro status sociale, fino ad arrivare a ritrovarsi costretti, pieni di vergogna, a rivolgersi a noi per chiedere di che mangiare.
Ma noi che possiamo fare?
Possiamo stare qui a lamentarci con l’universo mondo. Prendercela con “chi di dovere” che dovrebbe fare ma non fa. Possiamo insomma continuare a volgere lo sguardo altrove.
Oppure possiamo prestare ascolto all’urlo silenzioso di quella lunga fila, e farne una occasione per scrivere una bella pagina di solidarietà nella storia di questa città.
Qui sotto il link per le donazioni
da Mohamed Malih
Presidente Associazione Stracomunitari
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