“Gli anni folli della velocità. Vite straordinarie”, un viaggio nel mito del circuito di Senigallia (e non solo)
La prima del docufilm ad Osimo domenica 24 aprile - L'INTERVISTA
Domenica 24 aprile alle ore 21.15, al teatro La Nuova Fenice di Osimo, gli anni gloriosi del motorismo locale torneranno alla mente degli appassionati grazie alla prima del docufilm “Gli anni folli della velocità. Vite straordinarie”, prodotto da Gabriele Ogiva in collaborazione con l’Autoclub Luigi Fagioli di Osimo e con Asi solidale, ed interpretato da Marco Di Stefano (voce narrante) ed Elena Schiavoni, con musiche di Lucio Matricardi.
Co-regia della jesina Federica Biondi e suono curato dal fanese Michele Conti, per una pellicola che è davvero tutta marchigiana.
Pluripremiato da vari festival e considerato di rilevanza storica dal Mibac, il film è un viaggio nel mondo delle corse motoristiche degli anni ’50, quelli che videro tra i grandi protagonisti il circuito di Senigallia, attivo fino al 1957.
Ed è proprio una senigalliese, Elena Turchi, ad aver curato la parte storica del lavoro, nato dalla mente di Gabriele Schiavoni, in arte Ogiva, anconetano, già ideatore nel capoluogo del museo del giocattolo e del bambino.
“Ogiva ha ritrovato per puro caso – spiega Elena Turchi – dei vecchi filmati in 8 millimetri, poi riversati e diventati docufilm durante il lockdown. Ma il sogno del progetto, che racconta in maniera romantica il mondo delle corse nei primi anni ’50, c’era già da tempo”.
“Il circuito di Senigallia ha una parte importante – continua la consulente storica – Tra il 1928 e il 1957 fu pubblicamente apprezzato da Enzo Ferrari e annoverato tra i più importanti in Europa, in un’epoca in cui, in ogni classe sociale, era assai presente il mito della velocità.
Su questo aspetto, prima della proiezione di Osimo, terrò una breve conferenza.
A Senigallia corsero campioni come l’indimenticato osimano Luigi Fagioli, morto a Montecarlo nel 1952.
La serata della Nuova Fenice è inoltre dedicata ad un suo parente, Paolo Maria Fagioli, che fu un grande costruttore di automobili”.
Il ricordo del circuito senigalliese, tanto competitivo quanto difficile, tanto che 2 piloti vi persero la vita, è ancora vivo nella memoria dei più anziani, ma “Gli anni folli della velocità” ne proporrà immagini inedite: “sì – conferma Turchi – ci sono immagini mai viste prima che sono importanti non soltanto per la loro rilevanza sportiva, ma pure storica e sociale. Siamo nel secondo dopoguerra, in un’Italia che si entusiasmava per la velocità e si riversava nelle polverose strade cittadine con la voglia di ricominciare e mettersi alle spalle gli orrori del conflitto”.
Il circuito di Senigallia fu anche questo, segnalandosi come fondamentale opportunità per la crescita turistica della città accogliendo per i Gran Premi un numero di spettatori puntualmente superiore alle 50.000 unità.
Nel docufilm, per la cui prima l’ingresso è fissato a 10 euro (prevendite su vivaticket) con metà incasso riservato ad iniziative solidali Asi, sono presenti anche immagini di Ancona nel 1932, da corso Garibaldi alla stazione ferroviaria.
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