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“L’Assessore Campagnolo e la verità”. Nuove piante del lungomare: continua querelle

Campanile attacca: "Assessore renda noto progetto esecutivo con analisi botaniche, urbanistiche e paesaggistiche"

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Esemplare di Melia, albero dei rosari

Alle osservazioni sulla inopportunità di piantare 240 Melie sul lungomare sud avanzate da Amo Senigallia l’Assessore Campagnolo ha ritenuto di controbattere dando ulteriori spunti.

Al netto dei diversivi l’Assessore Campagnolo ha puntualizzato tre cose importanti:

La tossicità della Melia diventa critica solo se si ingeriscono grandi quantità di bacche;
La Melia si trova già piantumata nel lungomare;
“Lo studio di cosa piantumare è stato fatto dagli uffici Verde-Ambiente

La destra senigalliese di Olivetti-Campagnolo-Liverani (o il ghostwriter incaricato) deve avere un complesso di inferiorità se ogni volta che riceve una osservazione cita i mesi che governa invece della bontà delle scelte effettuate.

In particolare, proprio l’Assessore Campagnolo, in 18 mesi di “potere” non ha ancora presentato un “Piano strutturato del verde”, il progetto cioè che ha in mente per il verde della città, per i parchi (Cesanella, Saline), i viali, il tipo di flora, le nuove piantumazioni, la tempistica degli interventi, il parere dei tecnici. Un documento su cui discutere prima che le cose siano fatte e non dopo bollando le osservazioni come tentativi di discredito. Scelga l’Assessore le sedi istituzionali per descrivere ai rappresentanti dei cittadini ciò che vuol fare ed avrà meno segnalazioni sulla stampa.

In merito alla tossicità invitiamo l’Assessore Campagnolo a consultare quanto scritto sul sito web casaegiardino.it, sito di riferimento degli appassionati con migliaia di visite al giorno e collaborazioni importanti. Troverà conferma di quanto sostenuto da Amo Senigallia e tra altre cose leggerà sei-otto bacche sono sufficienti per l’avvelenamento letale di un bambino, non una scorpacciata! Per gli amici a quattro zampe è ancora peggio.

E’ vero, ci sono altre melie piantumate sul lungomare sud. Ma sa quante sono? Glielo diciamo noi: 2, 2 come il secondo numero cardinale, piantumate insieme ad altre essenze per prova negli anni passati e se vuole gli indichiamo anche dove. 2 e non 240 o quante saranno.

Siamo ben consapevoli del valore delle persone che si occupano di verde pubblico a Senigallia. Per questo l’Assessore avrà sicuramente piacere di rendere noto il progetto esecutivo per prendere visione e coscienza delle analisi botaniche, urbanistiche e paesaggistiche che hanno portato alla scelta della flora da insediare. E dopo l’esperienza della autorizzazione regionale per le stelle cadenti poste nell’alveo del fiume o l’installazione dei cancelli in alcuni pontili del porto turistico è necessario aggiungere anche comprovata documentazione per l’evidenza delle date. Porti i documenti in Commissione mercoledì prossimo e saremo tutti tranquillizzati.

Commenti
Ci sono 2 commenti
octagon 2022-04-09 12:23:32
Ho notato da maps che alcune vie tra lungomare e ferrovia sulla costa adriatica, molte città hanno adottato questa pianta, alcuni non le hanno per nulla, alcune città ancora i pini marittimi ma tanti lungomare con tamerici, Pesaro per esempio, ha un viale con sole queste piante, bisognerà vedere (è questo è verificabile), se dai referti del pronto soccorso quanti sono gli accessi per avvelenamento, da noi ricordo che una asiatica aveva mangiato dei fiori di belladonna scambiandoli per un fiore molto simile, coltivato a bordo del muretto nel suo stabilimento balneare, questo per dire che talvolta sono i grandi che si mettono nei pasticci perché oggi i ragazzini sono più svegli! Per quanto riguarda l'osservazione di Campanile sui mesi che questa giunta opera, gli devo dar ragione, ancora sulle loro bocche non si fa che citare alla vittoria, è ora di finirla, che fino adesso non avete fatto un granché.
favi umberto 2022-04-10 08:28:10
Credo che Campanile abbia ragione;; non c'è lo straccio di un programma ed in una città come Senigallia non si può vivere alla giornata o prendere decisioni sempre sporadiche... si corre il rischio di sbagliare spesso, troppo spesso.
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