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Violento pugno all’avversario a gioco fermo: pesante condanna a calciatore di Senigallia

Un ventisettenne del Maroso Mondolfo (torneo Uisp) subì triplice frattura, fu operato al viso ed ebbe prognosi di oltre 40 giorni

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Pesante condanna inflitta lunedì 4 aprile dal Tribunale di Ancona nei confronti di un calciatore amatoriale di Senigallia, responsabile di aver sferrato un pugno in faccia ad un giocatore avversario, a palla lontana e gioco interrotto.

Al malcapitato, il violento colpo ricevuto provocò una triplice frattura della mandibola ed un lieve indebolimento permanente dell’organo della masticazione.

La giudice, dott.ssa Grassi, ha inflitto al senigalliese una pena tre anni di reclusione e 10 mila euro iniziali di risarcimento come provvisionale alla vittima.

L’episodio si verificò a Ponte Rio di Trecastelli, nell’ambito del torneo di calcio amatoriale organizzato dalla Uisp. Protagonisti due giocatori: uno, il senigalliese poi condannato, che militava nel San Silvestro Senigallia, l’altro, la parte offesa, nel Maroso Mondolfo.

Accusa e parte civile, rappresentata dall’avvocato Roberto Paradisi che si è costituito per la vittima, hanno ricostruito il fatto spiegando che il giocatore di Senigallia, del San Silvestro, aveva raggiunto alle spalle, a gioco fermo, il calciatore del Mondolfo, colpendolo al volto improvvisamente e violentemente. Come testimoni, sono stati ascoltati nel corso del procedimento giuridico vari protagonisti dell’incontro di calcio, tra i quali arbitro e giocatori di entrambe le squadre.

La vittima, ventisettenne del Mondolfo, a causa dei danni fisici riportati, ha dovuto subire un delicato intervento chirurgico maxillo facciale con prognosi di oltre 40 giorni. Parte civile e pubblica accusa hanno portato avanti la tesi, condivisa dal giudice Grassi del Tribunale di Ancona, è che il gesto era fuori da ogni normale finalità del gioco, superando abbondantemente i limiti della lealtà sportiva.

L’avvocato Paradisi, difensore di parte civile, commenta così la sentenza: “In generale, non sono ammesse in nessuno sport, fatta eccezione per gli sport da combattimento e per le arti marziali (dove comunque vi sono regole rigide di contenimento), azioni che possano pregiudicare l’altrui integrità fisica. Certamente poi, se l’atto lesivo esula addirittura dall’azione di gioco, si entra nel terreno del dolo.

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