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“L’arretramento della ferrovia è solo un diversivo fuorviante”

Il senigalliese Paolo Landi interviene sul dibattito regionale di questi giorni

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Binari ferroviari

L’ipotesi di arretramento della ferrovia sta catalizzando in questi giorni tutta l’attenzione mediatica distogliendola dal programma reale in fase di attuazione dell’ammodernamento della linea adriatica esistente da Bologna a Bari con un finanziamento di 5 miliardi di euro finalizzati alla velocizzazione, all’aumento della capacità e a interventi specifici di mitigazione di alcune criticità con circa metà dei fondi già assegnati.


Il recente incontro tra regione e comuni costieri ha interpretato l’incremento di capacità della ferrovia, con un potenziale di transito di 176 di treni merci giornalieri, come immediata minaccia ambientale, come se l’offerta corrispondesse ad un aumento da subito della domanda, da qui è nata la frenesia di prendere in esame una proposta di arretramento generalizzato stimato al costo di 50 miliardi di euro e di conseguenza oggettivamente impraticabile.

In questo quadro convulso spicca l’alzata d’ingegno del sindaco di Pesaro che millanta una promessa di finanziamento dal ministero delle infrastrutture per un arretramento dalla sua città a Gradara con un progetto assurdo che presenta più criticità che vantaggi e che anche andrebbe ad erodere incisivamente sul reale residuo del finanziamento disponibile che dovrebbe essere spalmato su tutte le 5 regioni adriatiche. Sarebbe veramente grottesco se il ministro delle infrastrutture Giovannini dovesse confermare il finanziamento a Pesaro, considerato oltretutto che è in assoluto la meno penalizzata rispetto a tutte le altre città della costa marchigiana.

A generare ulteriore confusione c’è anche il progetto di arretramento in alta velocità dell’ordine degli ingegneri, che fortunatamente non sembra avere futuro, con le marche considerate territorio di attraversamento con le sole tre stazioni a Pesaro, Chiaravalle e san Benedetto con l’effetto boomerang che tutto fa tranne che far risparmiare tempo agli eventuali passeggeri.

Ecco perché, anziché fare voli pindarici, sarebbe auspicabile concentrarsi sulle opportunità compatibili con la programmazione in corso e che nel caso di Senigallia dovrà valutare nuovi attraversamenti e un sovrappasso di collegamento con il porto che consenta il trasporto delle imbarcazioni.

Ma la mancanza di pianificazione strategica porta ad affrontare in maniera approssimativa e inconcludente qualsiasi ipotesi di sviluppo e a tal proposito vorrei proporre la visione di un mio articolo di 6 anni fa che anticipava delle soluzioni anche oggi quanto mai attuali per la ferrovia e la mobilità nel contesto della piattaforma logistica delle marche, che potrete visionare in internet dai motori di ricerca con il titolo “ dal bay pass API l’occasione per….”

Paolo Landi
Pubblicato Domenica 3 aprile, 2022 
alle ore 12:30
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Commenti
Ci sono 2 commenti
leofax 2022-04-03 19:04:50
Anche nel lontano 2013, scrissi a tutti i Sindaci rivieraschi marchigiani proponendo la mia Metropolitana Adriatica a quattro binari sotto la Statale 16 di cui i due centrali per l'alta velocità e i laterali per il traffico normale da Pesaro a Pedaso. Sempre in quel periodo, scrissi "Una favola chiamata Senigallia" per far comprendere ai miei concittadini, come sarebbe stata la città senza l'attuale ferrovia in superficie. Ora dopo tanti anni ritorna in auge lo spostamento della ferrovia. Tanto per parlare di costi, la tratta da Pesaro ad Ancona è lunga in linea retta 60 chilometri.
Esempio tipico è la nuova galleria del Gottardo in Svizzera di 54 chilometri che è costata 8 miliardi di euro così come la nuova galleria del Brennero con pari lunghezza che costerà la stessa cifra. Perciò dal mio punto di vista spostare la ferrovia sotto la statale 16 risulta conveniente.
Poi, Ingegner Landi, saranno i tecnici come Lei a valutare il tutto.
Cordialmente.
Leonardo Maria Conti
salvatore 2022-04-04 09:38:26
Stimato ingegnere,condivido appieno la sua logica ...
I politici spesso vaneggiano e pur di apparire danno fiato alla bocca.Per me comunque sarebbe già un successo poter istallare un'ascensore/montacarichi per le persone con qualche problematica motoria , e il rialzamento della banchina come vedo in tantissime stazioni al nord (basta arrivare a Marotta) che facilitano non poco la salita sui nuovi regionali.Ecco...ma siamo ancora nell'alto medio evo.
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