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“Disastro sanità a Senigallia”

"Stiamo vedendo le meraviglie della nuova sanità...situazione drammatica"

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Luca Bonvini - Officina impianti GPL e metano - Senigallia
Sanità, ospedali, medici, Asur Marche

Negli anni passati i cittadini di Senigallia sono stati bersagliati da comitati ed esponenti politici di opposizione sul presunto malgoverno della sanità operato dal Centrosinistra al governo cittadino e regionale, paventando il rischio della chiusura dell’ospedale della nostra città.

Il motivo ricorrente era proprio che la sinistra voleva chiudere l’ospedale e, se gli elettori avessero dato la città e la regione alla destra, al cambiamento, allora sì che avrebbero garantito il “risorgere della sanità senigalliese”.

Tanta demagogia e promesse roboanti, senza minimamente entrare nelle complesse dinamiche di una sanità che stava rapidamente cambiando in tutto il paese per quanto riguarda standard di qualità, investimenti, rapporto ospedale e territorio, rapporto pubblico privato e gestione del personale.

Ebbene, dopo 18 mesi di “malgoverno” della destra stiamo vedendo le “meraviglie” della nuova sanità.

Accanto ad una regione che si cimenta nella improvvisazione più pericolosa, senza un progetto sanitario o una prospettiva di lungo termine, senza una minima conoscenza della materia, con continui litigi al suo interno per gestire l’ingente bilancio della sanità, c’è un’amministrazione comunale tentennante capace solo di balbettare che la colpa è sempre di chi c’era prima. Ancora non si sono accorti che governano da 18 mesi.

In tutto questo assistiamo al progressivo e rapido degrado del nostro ospedale. Non era mai accaduto che il Pronto Soccorso, nodo cruciale di un ospedale di I livello, si trovasse senza medici per coprire i turni. Addirittura, si è arrivati a dover chiudere l’OBI per alcuni giorni per mancanza di medici! Le difficoltà dei sevizi di emergenza sono note da anni in tutta Italia, ma facendo sacrifici e soprattutto con una buona programmazione, si era sempre riusciti a contenere dignitosamente la penuria di personale.

Ora i medici del Pronto Soccorso non bastano più neanche a garantire il minimo dei turni, con la necessità di ricorrere a ordini di servizio per i medici dei reparti e ad assunzioni temporanee di personale di buona volontà, ma senza la necessaria preparazione per un incarico di questo tipo.

Non ci si improvvisa medici per l’emergenza e non si può garantire un servizio con personale fluttuante e non stabile. È deprimente anche il tono trionfalistico dei proclami sull’arrivo di rinforzi!!! Prima dovevano arrivare i medici dell’esercito, risultato, una bufala. Poi arrivano sei nuovi medici per Senigallia; ma andando a vedere nelle delibere, si tratta di medici da assegnare a tutta l’Area vasta 2 non solo a Senigallia; infatti due sono per Jesi ed uno per Fabriano; dei 3 per Senigallia, uno è la riconferma di un incarico di un medico già presente, uno è in sostituzione di un medico che è appena andato via ed il terzo è un contratto di 12 ore. Non solo, non avendo specializzazione, possono solo fare i codici bianchi e verdi e non possono gestire le emergenze. Anche qui proclami rassicuranti assolutamente fuorvianti.

Ma quello che preoccupa è il clima che serpeggia fra il personale.

C’è una pericolosissima tendenza alla fuga dall’ospedale. Qualcuno va in pensione prima del previsto, per motivi personali, altri vanno nel privato o nella sanità territoriale. Ci sono anche tanti che chiedono il trasferimento presso altri ospedali ritenuti più adeguati e rispondenti alle professionalità dei medici. Dal punto di vista del personale paramedico la situazione poi non è sicuramente migliore.

La mancanza di programmazione e previsione porterà anche a situazioni ancora più drammatiche in futuro, se consideriamo che nei prossimi mesi si prevede un alto numero di pensionamenti e non si intravede all’orizzonte nessuna capacità di affrontare questa emergenza.

Qualcuno ha pensato a come affrontare l’estate e il conseguente aumento della richiesta di prestazioni di Pronto Soccorso derivante dalla presenza turistica?

Chi “voleva chiudere l’ospedale” (sono venti anni che questo mantra viene ripetuto ma l’ospedale è sempre saldamente lì) finora ha sempre garantito i servizi e le piante organiche, pur fra mille difficoltà dovute alla riduzione del numero dei laureati e alla progressiva diminuzione dei finanziamenti, ma coloro che si sono spacciati per salvatori, da bravi apprendisti stregoni, senza competenze e risorse, hanno spinto la sanità pubblica verso un baratro preoccupante.

Ma sarà veramente solo incompetenza o invece c’è un preciso calcolo per dirottare i cittadini verso il privato?

Commenti
Solo un commento
octagon 2022-03-24 16:46:04
cit. Ancora non si sono accorti che governano da 18 mesi. Ottima frase...ma ...non disturbateli, ancora qualcuno festeggia la vittoria. Il pronto soccorso MAI si è ridotto come adesso.
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