Fondazione Città di Senigallia, il Pd chiede revoca incarico a Canafoglia
La questione approderà in Consiglio regionale
Il consiglio regionale affronterà un nuovo capitolo del caso riguardante la nomina dell’avvocato Canafoglia quale commissario straordinario della Fondazione Città di Senigallia.
Del resto il capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi lo aveva detto chiaramente in occasione dell’interrogazione discussa lo scorso 8 marzo: se la giunta regionale non avesse ritirato in autotutela la Dgr 169 per la nomina di Canafoglia, il gruppo dem avrebbe chiamato a esprimersi nel merito l’intera Assemblea.
E così è stato. Questa mattina Mangialardi, insieme agli altri consiglieri regionali del Pd, ha presentato un’apposita mozione che non solo chiede la revoca dell’atto di nomina di Canafoglia, ma impegna il presidente Acquaroli a formalizzare la richiesta al sindaco e al consiglio comunale di Senigallia di procedere con urgenza all’elezione del nuovo Cda della Fondazione.
“Prendiamo atto – afferma Mangialardi – che nonostante l’evidente imbarazzo mostrato in consiglio dal presidente Acquaroli e dall’assessore Castelli nel giustificare questo ingiustificabile provvedimento, la giunta regionale non ha provveduto a porre rimedio. Non ci resta dunque che portare la questione di nuovo in Assemblea per chiedere a ciascun consigliere se sia d’accordo con la nomina a commissario straordinario dell’avvocato Canafoglia, il quale, appena sei mesi fa, si era dimesso dichiarando la propria incapacità, e quella di tutto il Cda, ad affrontare la gestione ordinaria dell’ente, che peraltro ha sempre continuato a erogare i suoi servizi. Commissario straordinario che, per di più, andrà a beneficiare di un’indennità di oltre 20 mila euro, a carico delle casse della Fondazione Città di Senigallia, per svolgere una funzione esercitata in precedenza a titolo pressoché gratuito. Detto in altri termini, crediamo sia giusto che ciascun consigliere regionale si assuma la propria responsabilità di fronte a un provvedimento che riteniamo illegittimo e causa di sofferenze finanziarie per la Fondazione stessa”.
“Continuo a ritenere che la principale causa di questa situazione – conclude Mangialardi – debba imputarsi alla pessima prova data dalla giunta Olivetti, che sottraendosi ai propri doveri istituzionali, ha favorito il disegno machiavellico dell’ex presidente della Fondazione. Però, e lo dico con rammarico, mai mi sarei aspettato un simile atteggiamento dal presidente Acquaroli e dall’assessore Castelli. Un atteggiamento che, in qualche modo, sembra avvalorare la tesi di quanti sostengono che, in fondo, la nomina dell’avvocato Canafoglia rappresenti un contentino a chi si è candidato con il centrodestra nelle elezioni regionali del 2020, rimediando una sonora bocciatura da parte dell’elettorato senigalliese”.
Da
Maurizio Mangialardi
Capogruppo regionale del Partito Democratico – Assemblea Legislativa delle Marche
Il PD o Mangialardi dimenticano che anche GUZZONATO si era presentato alle elezioni regionali sostenuto proprio dal PD ed ebbe una solenne suonata. Per accontentarlo (CONTENTINO) proprio Mangialardi lo mise, per la prima volta, alla guida del CDA della CASA. Subito dopo arrivarono i soldi delle cause vinte dalla CASA. Fu rieletto dalla sinistra per il secondo mandato visto le opere di ristrutturazione da eseguire. Doppio (CONTENTINO). Mangialardi dovrebbe avere più memoria e prima di parlare dovrebbe pensare a quel che dice senza creare dubbi sulle capacità e onestà delle persone anche a lui vicine. Forse ha troppi impegni politici e non riesce a reggere il ritmo e non ricorda quello che è successo negli ultimi dieci anni. Se è stanco e la memoria gli fa questi scerzi può riposarsi e dare le dimissioni prima di dire agli altri che quello che ha fatto lui prima non si puo fare.
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