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“Non è più l’amministrazione Olivetti, ma quella di Bello-Olivetti”

"Il nuovo regolamento aumenta a dismisura le prerogative di Bello. E a Senigallia lo sport è sparito"

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Massimo Bello

Una Commissione convocata per urgenza il sabato notte alle 00.07 per il lunedì successivo e poi “sconvocata” dal Segretario Comunale per difetto di urgenza.

Poi un Consiglio Comunale seguito a pochissimi giorni da un altro Consiglio Comunale quando per mesi e mesi ne sono stati fatti con il contagocce. Tutto per discutere del cambio radicale del Regolamento consigliare che tutto è tranne che urgente ma senza il quale al Presidente Bello sembra mancare l’aria.

Il nuovo Regolamento aumenta a dismisura e a discrezione le prerogative del Presidente Bello a discapito del ruolo dei Consiglieri e della autonomia delle Commissioni, trasforma l’aula in una specie di scolaresca sotto scacco del maestro, trasforma la presidenza da arbitro a centravanti della Giunta. Tradotto, il Presidente Bello potrà “scapocciare” a suo piacere creando una diarchia effettiva di potere con il Sindaco Olivetti. Una specie di novelli Cip e Ciop di disneyana memoria, riveduti e corretti.

Nessun confronto, nessuna disponibilità, nessuna mediazione. Sorprende che le forze moderate di questa amministrazione si siano prestate ad una forzatura simile di contenuto e di tempistica e bene ha fatto il Consigliere di maggioranza Rebecchini a ricordare le battaglie compiute nel passato per ottenere maggiore rispetto delle minoranze, battaglie ora rinnegate che si è maggioranza. Ma anche le proposte di Rebecchini sono state affossate dai colleghi senza battere ciglio.

Bello ha elaborato il testo (incredibile ma vero) e poi proposto perfino modifiche (doppiamente incredibile), al Vice-Presidente Angeletti (minoranza) è stato negato di condurre i lavori come sarebbe stato logico, i consiglieri di maggioranza non hanno difeso il lavoro di Bello ma solo votato a favore senza intervenire, forse per la vergogna di quanto stavano per approvare.

Un esempio su tutti che testimonia la pretestuosità di molte delle modifiche: attualmente le Commissioni sono 7 (non definite nel regolamento) e domani saranno solo quattro (lo sport è sparito dai radar e questo non è una sorpresa visti gli accadimenti degli ultimi mesi). Ma già ad inizio legislatura il centrodestra avrebbe potuto aumentarle o diminuirle senza bisogno di modificare il Regolamento. Cristallizzarle è solo una prepotenza o la voglia di azzerare il presente per l’insofferenza della Commissione assegnata alla minoranza e la motivazione del risparmio economico è imbarazzante quando aumenteranno del 30% i compensi del Sindaco e del Presidente del Consiglio.

Che il Presidente Bello non svolga la sua funzione in modo neutrale e super partes è evidente da tempo tanto che aggiunge il suo voto a quello della maggioranza in occasione delle votazioni. Vietato? No, certo. Segno di neutralità? No, altrettanto certamente.

Altrettanto per il nuovo regolamento, proposto direttamente da Bello che ne sarà il beneficiario maggiore. Vietato? No, certo. Segno di neutralità? No, altrettanto certamente.

Il colpo di mano, con l’assenso di un colpevole sindaco che in aula ha assunto la postura e l’atteggiamento dello scolaretto ubbidiente, è così passato e da oggi l’Amministrazione non è più quella di centrodestra di Olivetti ma quella di destra di Bello-Olivetti con buona pace del ruolo dei consiglieri, sia di maggioranza che di minoranza, che potrebbero anche essere mandati a casa subito dopo aver votato il Presidente del Consiglio Comunale e la Giunta, dato che non servono più a nulla. Non solo il “segreto” ed il “silenzio” sono elementi caratterizzanti dell’attuale governo del finto cambiamento ma ora si aggiunge anche il “bavaglio” istituzionalizzato.

Ma il destino fa brutti scherzi e martedì aveva la data del 22/02/2022 in cui un numero compare nella ripetitività maggiore possibile e non cambia la lettura da dx o da sx. Per chi ci crede è una ricorrenza nefasta e forse non porterà bene a chi l’ha pensato ed approvato e soprattutto sarà valido anche quando le parti si invertiranno.

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