Mario Chiesa, Tangentopoli e quel pezzo di storia a Senigallia
Se ne è parlato (troppo) poco, ma in città c'è una testimonianza-simbolo di Mani Pulite
C’è a Senigallia una testimonianza fondamentale del periodo di Tangentopoli, di cui nei giorni scorsi – il 17 febbraio 2022 – ricorrevano i 30 anni dall’inizio, cioè dalla data simbolo del 17 febbraio 1992.
Era infatti il 17 febbraio quando Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio, venne colto in flagrante mentre accettava una tangente di 7 milioni di lire dall’imprenditore Luca Magni, che voleva assicurarsi la vittoria nell’appalto per le pulizie dell’ospizio milanese: Magni, stanco di pagare, si era rivolto al magistrato Antonio Di Pietro per incastrare Chiesa.
E ci riuscì.
Il presidente del Trivulzio era socialista e fu espulso dal partito: il segretario Bettino Crazi lo definì un “mariuolo”, sottolineando l’onestà del partito ma Chiesa, rinchiuso in carcere, iniziò a collaborare con quello che sarebbe passato alla storia come pool di Mani Pulite e scoperchiò una realtà ben diversa, fatta da gare di appalto truccate e tangenti tra politici, partiti e imprenditori, una prassi all’ordine del giorno.
Gli avvisi di garanzia scattarono a pioggia e colpirono i partiti portando alla fine di quello socialista, liberale, repubblicano e democristiano, almeno nella forma in cui erano conosciuti fino ad allora: portarono, soprattutto, alla fine della cosiddetta Prima Repubblica.
La valigetta di Mario Chiesa, quella utilizzata per ricevere le tangenti dalle quali ebbe inizio l’inchiesta di Tangentopoli, è esposta da anni nel Palazzo Comunale di Senigallia,, anche se, nei giorni scorsi, in città nonostante il trentennale di un fatto storico che ha segnato il Novecento italiano, di questo particolare si è parlato poco o nulla (e sarebbe stato opportuno farlo).
La valigetta fu acquistata all’asta dal Comune per 5.000 euro nel 2007 e da allora in città c’è una testimonianza di un momento cruciale della storia del nostro Paese.
Per quanto mi riguarda, essa non ha alcun valore.
Acquistando quella valigetta, per te insignificante, il Comune in quel modo ha devoluto l'intera somma (5000 euro) a Libera, l'associazione di Don Ciotti contro le mafie. Tutti gli anni che si è fatta l'asta del Caterraduno, l'intero incasso è stato girato a Libera.
Gli sprechi di denaro vanno cercati altrove...
https://www.senigallianotizie.it/1327330748/senigallia-la-valigetta-di-mario-chiesa-simbolo-della-lotta-alla-corruzione
Non vedo ne tuoi commenti ne quelli di s.nigajes negli articoli degli anni passati quando c'era Mangialardi, ma quanto sono ipocriti i compagnucci, ormai se ne sono accorti tutti.
Non ho capito cosa vuoi dire. Se è stata fatta beneficenza, allora il discorso cambia. Bastava scriverlo in quest'articolo. L'articolo del tuo link non l'avevo mai letto prima di adesso.
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