A Senigallia è polemica per le palestre Campo Boario e Leopardi chiuse al pubblico
L'assessore Pizzi: "Su sicurezza, chiari e rispettosi della norma". Replica la US Pallavolo: "Inadempienza è solo del Comune"
Corre su Facebook, ma va ben oltre i “confini” del social network, la polemica sulla chiusura al pubblico delle palestre Campo Boario e della scuola Leopardi, entrambe comunali, decisa dall’Amministrazione di Senigallia, in seguito al riscontro di due diverse situazioni di irregolarità.
Per quanto riguarda la palestra della Leopardi, la questione è legata al fatto che non sono presenti spalti o aree delimitate che possano ospitare gli spettatori, mentre per Campo Boario, la motivazione è l’assenza del Certificato di Prevenzione Incendi, necessario per strutture superiori ai 200 metri quadri, ma che manca da oltre dieci anni, come ha sottolineato l’assessore allo sport di Senigallia, Riccardo Pizzi, in un post pubblicato sulla sua pagina ufficiale, che riportiamo di seguito.
In questi giorni ho ricevuto richieste di chiarimenti circa la chiusura al pubblico delle palestre Leopardi e Campo Boario.
Il divieto di far accedere il pubblico nella palestra del Campo Boario è stata comunicata all’associazione che ha la concessione, con nota a mia firma del 3 dicembre 2021.
Le palestre, Leopardi e Boario, inoltre, sono due situazioni diverse tra loro.
La palestra Leopardi è collegata al C.P.I. (Certificato di Prevenzione Incendi) della scuola stessa. L’uso del predetto spazio da parte della scuola è pieno, intrinsecamente collegato e regolato dall’attività scolastica istituzionale. L’attività sportiva extrascolastica può essere invece svolta da parte di società sportive (A.S.D.) autorizzate, le cui attività devono essere compatibili con quanto stabilito dal C.P.I., pertanto, la presenza di pubblico, ovvero di persone che non fanno parte e non partecipano all’attività sportiva, non è ammesso per legge. La compresenza di atleti e personale di supporto sportivo, è ammessa fino ad un massimo di 100 persone.
A disporre in tal senso, è l’art. 20 del Decreto Ministeriale 18/03/1996 il quale fissa le modalità per la presenza di pubblico fino ad una massima capienza fra atleti, personale sportivo e pubblico non superiore a 100 persone. Per tale ultima ipotesi (presenza di pubblico), il predetto art. 20 stabilisce che la delimitazione degli spazi fra pubblico ed atleti (obbligatoria) avvenga con le modalità di cui agli art. 6 e 8 del medesimo D.M. 18/03/1996.
La palestra Leopardi, così come le altre palestre scolastiche comunali, eccetto il palazzetto dello Sport di via Capanna, non sono e non sono mai state idonee alla presenza di pubblico.
Per quanto riguarda l’impianto sportivo denominato “Campo Boario”, a seguito delle modifiche apportate dal d.P.R. 01/08/2011 n. 151 e del D.M. 07/08/2012, il plesso rientra nel codice attività 83 che, in sintesi, stabilisce l’obbligatorietà del C.P.I. in quanto “… di superficie lorda in pianta al chiuso superiore a 200 mq”, a prescindere dal numero di persone. Pertanto, in assenza di C.P.I., non è possibile la presenza di pubblico e tanto meno l’esercizio del pubblico spettacolo.
Va sottolineato che la mancanza del C.P.I. al Campo Boario persiste da oltre dieci anni e desta stupore che oggi chi grida allo scandalo in tutti questi anni nulla abbia detto e/o fatto.
Tengo poi necessario sottolineare che nell’ambito della gestione di concessioni d’uso con possibilità di espletamento di pubblico spettacolo, è necessaria una capacità tecnico-organizzativa da parte del gestore tale da poter attivare i protocolli per la gestione della sicurezza e delle emergenze che non possono prescindere dalla conoscenza della normativa e dall’acquisizione delle specifiche autorizzazioni.
Il tema della sicurezza è troppo importante per essere mistificato, strumentalizzato.
Chi parla di decisione presa “improvvisamente” e “senza alcuna seria motivazione”, lo fa o non conoscendo i termini della situazione o mistificando la realtà.
Arriva sempre dai canali social, attraverso la propria pagina Facebook ufficiale, la replica della US Pallavolo Senigallia, che rivendica la presenza sugli spalti di Campo Boario, quantomeno entro il limite delle 100 unità, dei genitori dei propri giovani atleti.
“L’assessore Pizzi ha pubblicamente affermato che la situazione delle palestre è irregolare da anni. Al Boario – ha dichiarato – l’irregolarità dura da 10 anni poichè non vi è il certificato di prevenzione incendi. Una inadempienza solo ed esclusiva del Comune di Senigallia (ente proprietario) e non certo della società sportiva che utilizza l’impianto.
Invece però di lavorare con assoluta celerità per ripristinare le condizioni di sicurezza, l’assessore preferisce chiudere l’impianto al “pubblico” impedendo persino ai genitori di vedere le partite dei figli. Ma se la capienza della struttura in sicurezza è di 100 persone, non si comprende il motivo per cui tra quelle 100 teste, non vi possano essere i genitori dei figli, che peraltro conoscono benissimo le strutture.
Questo è il vero dilemma. Ci scusiamo pertanto con i nostri atleti e con le loro famiglie che non potranno assistere alle partite dei loro figli nonostante (mantenendo gli standard di sicurezza previsti dalle norme, per espressa conferma del Comune) le palestre possano comunque avere una capienza di 100 persone. Ci auguriamo che questa colossale inefficienza pubblica trovi una soluzione estremamente rapida.”
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