Terminata la riverniciatura del sottopasso ex Sacelit-Italcementi per mano di un volontario
Michele Manocchi, autorizzato dal Comune, ha coperto graffiti abusivi e oscenità. "Ai writer dico: immaginare, non deturpare"
E’ terminata l’opera di riverniciatura del sottopasso ex Sacelit-Italcementi, l’infrastruttura che conduce pedoni e ciclisti da via Mamiani a lungomare Mameli e alla zona porto, su iniziativa volontaria di Michele Manocchi, con l’autorizzazione del Comune di Senigallia.
“In questo modo – ci spiega Manocchi – è stato eseguito il ripristino di un sottopassaggio che collega due zone chiave della città, riportando un elemento molto utilizzato, sia dai turisti che dai cittadini, al suo splendore originario. Sono stati rimossi tutti i graffiti non autorizzati, icone e scritte particolarmente oscene (es. svastiche, governo cinese=mer*a) mentre sono state lasciate intatte le opere d’arte eseguite dal writer Geos e dai ragazzi del liceo Perticari.
Ci tengo a precisare – prosegue il volontario – che il lavoro di riverniciatura non è stato semplice: ho dovuto prima di tutto ripulire le pareti dalla polvere che si era accumulata in 10 anni, con la quale la vernice non avrebbe attaccato, per poi togliere tutte le ragnatele presenti negli angoli (che altrimenti si sarebbero impantanate con la vernice) ed infine dare una seconda mano di vernice nei punti più umidi in modo da coprire meglio i graffiti sottostanti.”
Il sottopasso si presenta ora di un colore grigio chiaro con un tocco di arancione al suo imbocco dal lato di via Mamiani e del centro storico, che evidenzia il contrasto tra esterno e interno.
“Ringrazio il Comune di Senigallia per l’autorizzazione e tutte quelle persone che hanno supportato il lavoro mentre passavano nel sottopasso. Probabilmente, come mi faceva notare un signore, questa riverniciatura sarà come un foglio bianco per i graffitari, ma spero comunque che la loro coscienza li porti a capire che imbrattando con loghi e scritte oscene, prima di danneggiare il sottopasso danneggiano innanzitutto loro stessi. Ci sono mille modi per esprimersi e dare voce alla propria personalità: l’ultimo tra questi è danneggiare l’estetica di un sottopasso, vanificando la fatica e l’impegno di chi ha impiegato il proprio tempo per riverniciarlo.” afferma Manocchi.
Durante i lavori di riverniciatura, il tinteggiatore volontario, membro del gruppo Muri Puliti, che in passato si era già dedicato ad operazioni di ripristino di questo genere, ha deciso di appendere nel sottopasso in cartello che recita: “Scrivere su questo muro non ti renderà ciò che vuoi. Immaginare ciò che vuoi su questo muro renderà ciò che ti serve. Si prega di non scrivere su questo muro, in rispetto del bene comune e di chi lo ha pulito. Grazie.”
Una frase che, nelle intenzioni di Manocchi, sta a significare che la sensazione che ignoti cercano nell’imbrattare il sottopasso non vale quanto il desiderio di espansione interiore che hanno. Scrivere su un muro non darà loro ciò che cercano, mentre immaginare un mondo interiore su quel muro, allora questo li farà espandere più di quanto non faccia una scritta. Immaginare, non deturpare.
“Alla fine so già che il muro ritornerà come prima – conclude Manocchi con una nota di amarezza – per il semplice motivo che questa frase non verrà capita fino in fondo”.
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