Fine vita, “vicenda Mario dimostra che ormai in Italia è cresciuta coscienza su tali questioni”
Mangialardi: "spero possa trovare soluzione a breve pure il caso di Antonio"
“Al di là del grande dispiacere per una vita destinata comunque a spegnersi, mi unisco al sospiro di sollievo tirato da Mario alla notizia che finalmente l’Asur Marche ha stabilito il tipo di farmaco e la quantità da somministrarne affinché egli possa accedere alla morte medicalmente assistita, ponendo così fine alle sue insopportabili sofferenze.
In questi mesi, insieme agli altri consiglieri del gruppo assembleare del Partito Democratico, ho cercato di sostenere la battaglia di Mario. Ovviamente non è stato facile e ho sempre cercato di affrontare la delicatezza e la complessità della questione con il massimo rispetto di tutte le opinioni. Tuttavia, mi sembra che questa vicenda si concluda come non poteva essere altrimenti, ovvero applicando le disposizioni contenute nella sentenza della Corte costituzionale n. 282emessa nel 2019”.
A dirlo è il capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi.
“Mario – aggiunge il capogruppo dem – avrebbe potuto già da tempo accedere alla morte medicalmente assistita recandosi in una delle tante strutture presenti all’estero. Per questo ritengo che vada ringraziato, insieme all’Associazione Luca Coscioni che lo ha assistito, per il coraggio e la determinazione con cui ha condotto questa battaglia di civiltà, che d’ora in avanti consenta a ciascuno di essere libero fino alla fine e, soprattutto, per far sì che ad altri sia risparmiato non solo il dolore, ma anche le forti tensioni emotive che egli ha dovuto patire in questi mesi in un autentico braccio di ferro con le istituzioni”.
“Ora – conclude Mangialardi – spero possa trovare soluzione in tempi brevi anche la vicenda di Antonio. Ma ciò che più conta è che il Parlamento giunga ad approvare una legge nazionale che, sulla scorta della sentenza Cappato/Dj Fabo, codifichi anche in Italia il diritto al fine vita volontario. Del resto, l’altissimo numero di firme raccolte lo scorso anno per indire il referendum sull’eutanasia legale, dimostra come nel Paese sia cresciuta una coscienza civile che rende il nostro tempo pronto ad accogliere un provvedimento legislativo definitivo”.
Maurizio Mangialardi
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