Soddisfazione di Maurizio Mangialardi per la riconferma del Presidente Mattarella
"Un’ottima scelta per l’Italia e per l’Europa"
Esprimo grande soddisfazione per l’accordo raggiunto sulla rielezione del presidente Mattarella. Un’ottima scelta per l’Italia e per l’Europa, dopo giorni di grandi tensioni, causate dallo scriteriato tentativo perseguito da Matteo Salvini e Giorgia Meloni volto a imporre contro ogni logica e contro l’evidenza dei numeri un candidato del centrodestra.
Un tentativo al limite del fanatismo, durante il quale i due leader della destra sovranista non hanno esitato a consumare strappi istituzionali, sacrificando e umiliando figure di primo piano appartenenti al loro stesso schieramento.
La loro sconfitta – netta, rumorosa e senza appello – è frutto del grande senso di responsabilità dimostrato dal Partito Democratico, che fin dall’inizio, constatata l’assenza di una maggioranza chiara in Parlamento, aveva responsabilmente proposto la condivisione di un nome di alto profilo istituzionale, al di sopra delle parti e capace di unire non solo le forze politiche, ma anche la Presidenza della Repubblica al Paese.
Quel nome ora c’è ed è probabilmente quello che nel cuore di tutti coloro che tengono ai valori della Costituzione auspicavano per quanto Sergio Mattarella, con il suo prestigio e la sua umanità, ha saputo dimostrare nel corso del suo settennato.
Un sentito ringraziamento va al segretario Enrico Letta, che con pazienza e lucidità, mai venute meno neppure nelle ore più difficili, ha lavorato affinché si raggiungesse questo risultato, riunendo costantemente in assemblea tutti noi Grandi Elettori per condividere ed elaborare la strategia. Un metodo che ha permesso al Partito Democratico, a differenza di tutte le altre forze politiche, di mantenere una unità granitica.
Ma la soluzione che abbiamo saputo trovare è doppiamente importante, perché oltre a salvaguardare l’istituto della Presidenza della Repubblica, consente di rafforzare il governo Draghi, la cui azione da qui alla fine della legislatura sarà chiamata a dare le risposte che gli italiani si attendono con l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per portare il Paese fuori dall’emergenza sanitaria.
Maurizio Mangialardi
Capogruppo regionale del Partito Democratico – Assemblea Legislativa delle Marche
Quindi, riepilogando, per il PD o si andava su Draghi (un tecnico mai eletto da nessuno) oppure si confermava un 81enne forzando ancora una volta, come già nel 2013, il vero spirito dei costituenti.
Quindi, da oggi in poi, qualsiasi futuro Presidente della Repubblica, eletto per 7 anni, sa che potrà lavorare anche per una sua rielezione. Un successo incredibile per il PD.
Almeno i nobili siciliani dell'800 volevano cambiare tutto perché nulla cambiasse... Adesso siamo al non cambiare niente.
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