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58mila euro in più per la Fondazione Città di Senigallia dagli affitti dei terreni agricoli

Disdetti e ristipulati tredici contratti agrari per i 174 ettari di proprietà dell'Ente: "Frutto di lavoro in silenzio e sinergia"

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Nell’ottica della massima trasparenza amministrativa che il CdA della Fondazione “Città di Senigallia” si è imposto dal suo insediamento e proseguendo analogamente anche date le dimissioni durante la gestione ordinaria, si rende noto il risultato dell’attività di rinnovo dei contratti di affitto d’azienda di 13 terreni di proprietà dell’Ente della complessiva estensione di 174 ettari.

Ad aprile 2021 è stata inviata disdetta a detti contratti agrari per impedire il loro rinnovo tacito che si protraeva in alcuni casi da decenni, così da mettere in concorrenza tra loro gli imprenditori interessati a gestirli e così ottimizzare gli introiti per l’Ente.

Infatti in precedenza la Fondazione introitava € 72.130,87 complessivi quali canoni di affitto per i 13 terreni, importo che il Cda appena insediatosi a febbraio 2021 aveva ritenuto ridotto rispetto al valore di mercato nel suo 1° report depositato in Consiglio Comunale a maggio 2021, suscitando aspre critiche di alcuni consiglieri comunali che ritenevano invece congruo il valore dei canoni locativi sino a quel momento applicato.

L’azione di rinnovo di detti contratti è stata orientata a massimizzare gli incassi ed a ridurre la loro durata portandola da una media complessiva di 5 anni a quella di 2 anni, così da renderli liberi facilmente in caso di necessità di vendita per far fronte ai problemi di liquidità della Fondazione ravvisati nel 2° report redatto dal CdA e depositato ad ottobre 2021 in Consiglio Comunale.

Questo è il risultato finale ottenuto :
a) l’ammontare dei canoni locativi da complessivi € 72.130,87 (in media 414 € all’ettaro) con i nuovi contratti è stato elevato ad 130.172,50 € (in media 748 € all’ettaro) a riprova che il rilievo sulla non congruità del valore dei canoni di affitto sostenuto dal nuovo cda era fondato, posto che in alcuni casi è stato addirittura raddoppiato. Se tale metodologia fosse stata applicata nel precedente quinquennio gestionale la Fondazione avrebbe incassato 290.208,15 € in più rispetto ai canoni locativi introitati.

b) la durata dei contratti è stata fissata per tutti a 2 anni;

c) i canoni locativi sono stati versati per il 50% di essi per l’intero biennio anticipatamente alla firma del contratto, mentre per il restante 50% comunque con pagamento anticipato del canone annuo prima dell’inizio dell’annata agraria (tranne per 2 di essi il pagamento è diviso in 2 rate, la prima all’inizio dell’annata agraria e la seconda a luglio), anche con l’obiettivo di evitare le problematiche di insolvenza nel pagamento dei canoni manifestate nella precedente gestione, ma soprattutto ha permesso all’Ente di introitare una somma cospicua pari a 222.390,79 €, che per il momento gli consente di non dovere ricorrere al credito bancario e quindi con un risparmio di oneri finanziari.

d) tutta l’attività è stata gestita dal personale amministrativo interno diretto e coadiuvato dal cda senza supporto di consulenti esterni, cui si è fatto invece ricorso negli anni precedenti, così ottenendo un ulteriore risparmio per aver evitato spese di consulenza esterna, ma anche formando il personale amministrativo interno sull’attività di gestione del rinnovo dei contratti agrari.

e) tale azione ha permesso a chi fosse interessato di partecipare alla pubblica offerta di gestione indetta dall’Ente, sottolineando che alcuni vecchi affittuari hanno esercitato il diritto di prelazione o addirittura offerto un canone più alto di quello che pagavano negli anni precedenti, in alcuni casi addirittura il doppio, mentre nuovi imprenditori agricoli sono riusciti oggi a partecipare alla gestione di alcuni terreni, posto che la Fondazione è un bene di tutta la Comunità e deve essere a tutti accessibile.

A corredo della trasparenza amministrativa perseguita, il CdA inserirà sul proprio sito istituzionale le delibere inerenti il rinnovo dei contratti agrari, permettendone la consultazione a chi ne fosse interessato.

In questi lunghi mesi dalle dimissioni ad oggi il CdA e tutto il personale dipendente hanno lavorato in silenzio in totale sinergia nell’interesse della Fondazione e non curandosi di attacchi ricevuti, talora anche personali.

E’ ora giunto il momento che la Comunità intera sappia il risultato di questi mesi di duro lavoro e pertanto sarà cura del CdA dimissionario rendere note tutte le attività messe in campo volte a superare i tanti problemi che via via abbiamo affrontato.

Il Cda della Fondazione “Città di Senigallia”
Avv. Corrado Canafoglia (Presidente)
Geom. Massimo Bernacchia (Vice Presidente)
Dr.ssa Susanna Vecchioni (Consigliere)
Gen. Roberto Boccolini (Consigliere)
Avv. Michele Castelli (Consigliere)

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