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Campanile: “Quale Senigallia si vuole avere nel futuro è un mistero”

"Nel bilancio comunale ignorati aumenti di luce e riscaldamento e per nuove rotatorie occorre aspettare il 2023/24"

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Luca Bonvini - Officina impianti GPL e metano - Senigallia
Bilancio

Il bilancio previsionale 2022 del Comune, discusso negli ultimi giorni nelle Commissioni, approderà in aula mercoledì prossimo e già si presenta la necessità di modificarlo.

Prima di addentrarci sulle criticità va segnalato che quest’anno è stato possibile discuterne più approfonditamente dell’anno scorso quando la discussione fu azzerata provocando uno strappo istituzionale e mostrando il volto autoritario di una parte dell’Amministrazione. Nella sostanza non è però che sia cambiato granché: solo l’Area Finanza si è presentata con un report, tutti gli altri assessorati hanno portato parole generiche ma nessun documento concreto che indicasse la direzione.

Il bilancio discusso è privo della valutazione di impatto dell’incremento dei costi di energia. E’ incredibile ma è così. Il Comune di Pesaro (che ha approvato il bilancio entro dicembre) ha anticipato una revisione imminente che si aggirerà intorno ai due milioni. Se tanto mi dà tanto nel bilancio senigalliese mancano centinaia e centinaia di migliaia di euro.

E’ stata inoltre inserita la spesa di 350.000 euro per rifare l’illuminazione della Rocca (un bene non di proprietà del Comune) e niente invece per la sistemazione delle strade martoriate dai lavori di posa della fibra ottica. Sarà come dice il Sindaco (fra sei mesi le tracce sull’asfalto saranno tappate a caldo) ma rimane il fatto che le strade intorno alla scuola Puccini sono da Terzo Mondo e la stessa cosa succede in via Verdi e succederà in altre parti della città. Sono stati previsti 550.000 per la manutenzione straordinaria delle strade ma è una cifra insufficiente.

Per quanto riguarda le opere pubbliche il CONAD davanti allo stadio è saltato nella formulazione presentata (ce ne sarà una nuova? Speriamo di no perché un complesso del genere in quella posizione è una follia), il dragaggio del fiume alla foce si è arenato (ironia della sorte) perché non si sa di chi sia la competenza, dovrebbero partire cinque rotatorie ma quattro sono previste nel 2023 e non quest’anno (confondendo il bilancio annuale con quello triennale), come pure l’intervento su palazzo Gherardi rimandato al 2023 nella migliore delle ipotesi (il progetto è un segreto secretato).

L’unico vero obiettivo dichiarato dall’Amministrazione è quello di mettere in sicurezza gli impianti pubblici. Ottimo. Ma il resto? Silenzio assoluto: quale città si vuole avere nel futuro è un mistero, come pure il tipo di turismo, il tipo di assistenza alla povertà, la politica del verde, gli investimenti sullo sport, il tipo di mobilità, la qualità dei servizi sanitari, il rapporto con l’associazionismo. Probabilmente la bocciatura da parte della Regione della proposta più appariscente avanzata dal Comune (il percorso della ciclovia adriatica) ha avvalorato il dubbio di saper progettare determinando una ritirata da qualsiasi presa di responsabilità. Meglio navigare a vista, passo dopo passo, come quando si segue il navigatore del telefonino. Ma anche il navigatore ha bisogno di un punto di arrivo altrimenti non funziona.

In chiusura due parole sulla richiesta di collaborazione del Sindaco avanzata qualche mese fa. Quale tipo di collaborazione voglia non è ancora dato di sapere però qualche indizio c’è. L’incontro settimanale con le categorie economiche si risolve nel rito di un buon caffè caldo, le Consulte dell’Associazionismo (cultura, volontariato, sport, gemellaggi, giovani, migranti) sono decadute o non funzionanti o da modificare (quella dei giovani diventerà addirittura emanazione della maggioranza, alla faccia del buon senso), nelle Commissioni/Consiglio non si discute di progetti, per l’Ospedale sono trascorsi i sei mesi taumaturgici promessi per risolvere tutti i problemi senza che sia accaduto nulla di concreto, anzi peggiorando, gli Assessori non parlano. Se la collaborazione vuol dire quattro chiacchiere al bar non è che sia granché.

Gennaro Campanile
Amo Senigallia

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