“Le mura storiche di Senigallia meritano maggior tutela e valorizzazione”
A chiederlo, Italia Nostra e Archeclub
Circa dieci anni fa veniva approvato il “Piano delle Mura”, uno studio a supporto della progettazione urbanistica con lo scopo di tutelare e valorizzare le mura storiche della città, rendendone più visibile e percepibile l’immagine, come elemento identitario della forma storica urbana.
Il progetto descriveva e analizzava per tutta la sua estensione lo stato attuale del circuito delle mura, tuttora esistente quasi integro nonostante le offese del tempo e degli uomini.
Infatti può essere ancor oggi facilmente osservabile partendo dalla Rocca lungo tutta via Leopardi fino al ponte del Portone, poi costeggiando il fiume dietro le caserme fino a collegarsi con i tratti meno visibili del quartiere del Porto, lungo via A. Caro, via A. Costa fino alla Porta Lambertina e da lì fino al fiume.
Molto di questo patrimonio storico purtroppo è stato compromesso a partire dagli inizi del ‘900, quando si è cominciato a costruire a ridosso e sopra le mura, quando sono stati colmati i fossati, sono state abbattute quasi tutte le porte e infine sono stati demoliti alcuni tratti di mura per aprire i varchi alle strade di via Pisacane e via Chiostergi e altrove.
Nonostante ciò, il circuito delle mura resta sostanzialmente intatto e riconoscibile, anche se poco o niente è stato fatto negli ultimi decenni per valorizzarlo, a parte qualche occasionale restauro del paramento murario.
Non si è colta l’occasione offerta dai tanti interventi edilizi in prossimità delle mura, si è lasciato costruire sull’ultimo bastione rimasto libero (via Rodi), si è sprecata l’occasione offerta dal rifacimento dei giardini Catalani, si è lasciato addossare alle mura alcuni chioschi lungo via Leopardi e perfino un container della raccolta dei rifiuti; infine in molti tratti è mancata la manutenzione dei paramenti murari in molti tratti coperti dalla vegetazione spontanea.
Gli autori del Piano hanno proposto una serie di interventi atti e migliorare la visibilità e la percezione del sistema murario, suggerendo di restituire quanto più possibile l’altezza originaria della scarpa, cogliere ogni occasione per demolire i manufatti addossati, dotare le mura di una illuminazione adeguata, realizzare assi di penetrazione dalla periferia ovest verso il centro storico rispristinando ad esempio il percorso attraverso via dell’Angelo, recuperare quanto possibile il bastione del Porto di via Rodi, realizzare un percorso lungo le mura dall’ex Politeama verso la Rocca.
Proprio questi due settori sono di stretta attualità in concomitanza con la ripresa dei lavori sul grosso caseggiato in via Rodi e con gli interventi edilizi in progetto dietro l’ex Politeama fra le mura e via Podesti. Nel primo caso, oltre al doveroso restauro del paramento murario del bastione, ancorché se poco visibile, sarebbe opportuno recuperare e ridare visibilità anche alla parte interna delle mura e del terra-pieno con i suoi contrafforti attualmente di proprietà privata e magari progettare un percorso per restituirlo alla fruizione pubblica.
Nel secondo caso si dovrebbe dar seguito a quanto previsto dal piano delle mura e cioè restaurare e restituire visibilità al tratto di mura dietro l’ex Politeama fino alla Rocca, rendendo praticabile il percorso che le costeggia tramite la cessione di una striscia di terreno da parte dei proprietari degli edifici antistanti come oneri di urbanizzazione.
Ma dato il carattere monumentale del complesso murario e considerata la sua sostanziale integrità si dovrebbe aver il coraggio di andare ben oltre gli interventi occasionali e tentare di proporre un progetto di ampio respiro su cui tentare di attingere ai fondi europei.
Ma intanto le associazioni Italia Nostra e Archeoclub d’Italia chiedono che le mura urbiche, in quanto principale monumento identitario della città, ricevano almeno la manutenzione e la cura che meritano per una valorizzazione adeguata; che si dedichi quindi loro una regolare manutenzione per evitare o fermare il degrado.
Ma soprattutto chiedono che il Piano delle mura venga tenuto sempre bene in vista dagli amministratori e dagli uffici competenti affinché si colga ogni occasione favorevole a realizzare quegli interventi previsti dal piano stesso, il cui scopo ultimo è quello di restituire a Senigallia la sua originaria immagine di città murata cinquecentesca.
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