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“Covid, situazione conseguenza di politica regionale e locale di attesa e inattività”

PD Senigallia: "La salute e la sua tutela non hanno colore politico"

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Luca Bonvini - Officina impianti GPL e metano - Senigallia
Coronavirus

Oggi, 30 dicembre, sui media locali compare un articolo inquietante; i contagi nelle Marche hanno superato il record da inizio pandemia.

Questo crea grande ansia nei marchigiani, sia per la ricaduta che questo ha sulla salute collettiva, sull’andamento economico legato al turismo (fioccano le disdette alle prenotazioni), sulla ripresa dell’attività scolastica e per le assenze dai posti di lavoro per servizi spesso fondamentali per la nostra vita quotidiana, ma anche per la possibilità, ormai quasi sicura, di passare in zona arancione, con tutte le gravi ripercussioni che questo avrà su tutte le attività della nostra regione.

Ma questa situazione non ci sorprende, è la naturale conseguenza di una politica regionale, condivisa pedissequamente dalla nostra amministrazione comunale, di attesa, se non di totale assenza e inattività, di inefficienza e di palese vicinanza al mondo no-vax.

Ma scorrendo gli altri articoli, accanto a questo così inquietante, ne appare un altro che parrebbe dare uno spiraglio di speranza, finalmente l’assessore Saltamartini comunica un finanziamento di un milione di Euro per i punti vaccinali. Provvedimento tardivo, ma qualcosina si muove.

Purtroppo scorrendo l’articolo si scopre l’inghippo; sono soldi per pagare gli affitti dei locali, il riscaldamento e per “rinfrescare” i punti vaccinali. Praticamente nessun incremento e nessun supporto alla campagna vaccinale in termini di personale da mettere a disposizione per renderla efficiente e veloce.

Oggi che in tutto il mondo, all’unisono, si è concordi nell’affermare che la vaccinazione, con la terza dose, è l’unica barriera efficace al dilagare dell’infezione, rappresentata dalla sua ultima variante “Omicron”, e per limitarne le conseguenze gravi, ci aspetteremmo una presa di posizione decisa da parte di regione e comune per informare e convincere la popolazione che non lo ha fatto a vaccinarsi e per rendere agevole l’accesso ai vaccini; non sono ammissibili, stante il dilagare della nuova variante, liste di attesa anche di mesi o l’indicazione di Hub vaccinali disponibili in giro per le Marche. Invece niente di tutto ciò.

La salute e la sua tutela non hanno colore politico. Non è ammiccando al mondo no-vax e negazionista che si fa uno sgarbo alla sinistra per ottenere il consenso di qualche frangia di negazionisti. Se da sinistra abbiamo sempre promosso la vaccinazione, fino a chiederne, come in questi giorni nei quali la situazione si è fatta realmente preoccupante, l’obbligatorietà, è per garantire in primis la salute della collettività e per garantire l’economia, già tanto provata da quasi due anni di pandemia; al di là di ogni convenienza politica, anche a costo di attirarci gli strali dei no vax più estremi. La salute è il bene più importante.

Purtroppo però, come abbiamo constatato, continua l’assurdo atteggiamento di queste amministrazioni inadeguate e miopi.

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