“4 mesi senza C.d.A. pienamente operativo, gravissimo per Fondazione Città di Senigallia”
PD: "Sindaco provveda subito a nominare nuovo Consiglio di Amministrazione, come previsto da norme e Statuto"
Sono passati esattamente quattro mesi da quando il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Città di Senigallia si è dimesso.
Da allora una delle più grandi Fondazioni della nostra regione si trova con un C.d.A. privato della possibilità di affrontare adeguatamente tutte le questioni che riguardano un ente così importante, con il Sindaco e l’amministrazione comunale politicamente responsabili di questa instabilità. Centoventi giorni in cui l’unica azione di rilievo della maggioranza è stata quella di chiedere un inspiegabile e ingiustificato commissariamento.
La Fondazione Città di Senigallia rappresenta un patrimonio fondamentale per la nostra città e il territorio, va salvaguardato e protetto; va salvaguardato il suo essere un ente pubblico senza fine di lucro che eroga servizi fondamentali a fasce deboli e fragili della popolazione; va protetto il suo patrimonio e le persone che vi lavorano in modo che possano continuare a svolgere, con la nota preparazione e competenza, la fondamentale opera di assistenza che il lascito ha indicato.
La volontà politica della destra cittadina di puntare al commissariamento dell’ente è stata chiara fin da subito. Il tutto è iniziato a febbraio quando è stato avviato in modo accelerato e improvviso il percorso per la nomina del nuovo C.d.A.. Questo ha subito prodotto una prima relazione critica sulla situazione della Fondazione, si è dimesso a fine agosto e ha prodotto una relazione finale a ottobre. La relazione finale come quella iniziale non giunge a conclusioni definitive e certe ma dà adito ad interpretazioni e dubbi; questo per screditare l’operato dei precedenti amministratori e giustificare così la scelta dell’amministrazione commissariale.
Ma se l’attuale C.d.A., dimissionario, ha gestito la Fondazione per tanti mesi, vantando addirittura il raggiungimento di risultati positivi, risparmi sui costi di gestione, pagamenti di personale e fornitori, perché non continua nella sua opera? Pare evidente che la Fondazione può essere gestita da un C.d.A. e che non abbia bisogno di un commissario; se il C.d.A. dimissionario non si sente in grado di continuare, tanto che si è dimesso, perché non viene nominato dall’amministrazione comunale un nuovo C.d.A.? Lo stato dell’ente non sembra così compromesso visto, ripetiamo, che il C.d.A. dimissionario lo sta gestendo da quasi un anno!
Come Partito Democratico non ci sottraiamo al dibattito politico, ma non possiamo accettare che questo si giochi sul destino della Fondazione.
I cittadini tutti, e in particolare i lavoratori e coloro che hanno deciso di affidare alla fondazione i propri cari, non possono accettare questa prolungata situazione di stallo e ritengono una questione primaria la tutela della Fondazione; tutela che può essere garantita solo da un Consiglio di Amministrazione in carica e con pieni poteri per rilanciare un’eccellenza e un bene della città e della nostra regione, intorno al quale gravitano utenti, lavoratori, fornitori che chiaramente temono, a ragione, di subire conseguenze da questa grave situazione di instabilità.
Occorre, dunque, tutelare il ruolo pubblico e istituzionale della Fondazione.
Per questo motivo, il Partito Democratico chiede con forza che il Sindaco e l’Amministrazione Comunale provvedano subito alla nomina di un nuovo Consiglio d’Amministrazione, come previsto dalle norme vigenti e dallo Statuto della Fondazione.
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