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Senigallia: prende a ceffoni e minaccia, ma viene assolto

I fatti erano avvenuti tra due conoscenti nel 2017

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Autonoleggio Mariotti Senigallia
Martelletto del giudice, udienza, tribunale

Prende a ceffoni e minaccia: assolto.


E’ la vicenda di un giovane senigalliese, che stanco dei dispetti che avrebbe subito nel tempo da un compagno di comitiva, decide di affrontarlo mollandogli due schiaffi, facendolo cadere e, una volta a terra, impedendogli di chiamare aiuto o i Carabinieri.

I fatti risalgono a settembre 2017 , quando il giovane incontra un suo compagno di comitiva in una piazza di Senigallia assieme ad altri amici comuni: il giovane – secondo l’accusa – porta l’amico in un vicolo vicino per chiedergli di chiarire alcuni suoi comportamenti, ultimo dei quali un furto di cd compiuto dalla vittima dell’aggressione dopo che i due si erano recati insieme alla festa dell’uva a Cupramontana.

Appena allontanatisi dal gruppo di amici l’imputato senigalliese prende l’amico a ceffoni e pugni facendogli sbattere la testa su un muro e per terra e poi una volta terra lo minaccia sino a quando alcun amici comuni sopraggiungono e fermano l’aggressore.

La vittima quindi si fa refertare al Pronto Soccorso una prognosi di 4 giorni per le lesioni subite e poi ottiene un certificato medico dal proprio medico di base che gli riconosce altri 20 giorni di prognosi: quindi sporge querela per lesioni aggravate e minacce.

Il 22 dicembre si è concluso il giudizio abbreviato davanti il Tribunale penale di Ancona presieduto dal giudice Matricardi, che ha assolto l’imputato, accogliendo la tesi del legale del giovane senigalliese, l’avv. Corrado Canafoglia.

In particolare la difesa dell’imputato – spiega il legale – “ha svolto indagini difensive volte a destituire di fondatezza delle risultanze del certificato medico rilasciato dal medico di base della vittima, producendo il risultato dell’esame TAC effettuata dal quale risultava l’assenza di qualsiasi trauma cervicale, invece diagnosticato dal medico, per cui è caduta l’aggravantedelle lesioni gravi: il giudice ha pronunciato per il reato di lesioni sentenza di non luogo a procedere, avendo nel frattempo la vittima ritirato la querela”.

Il Tribunale ha assolto l’imputato anche dal reato di minacce in quanto con le indagini difensive è stato prodotto un audio riproducente gli istanti successivi all’aggressione dove i toni del colloquio intercorso tra i due escludeva qualsiasi minaccia, toni concilianti confermati anche dagli amici le cui dichiarazioni sono state raccolte dal difensore dell’imputato.

Da vittima di un’aggressione e minacce ora il querelante rischia la denuncia per calunnia.

Andrea Pongetti
Pubblicato Giovedì 23 dicembre, 2021 
alle ore 12:05
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