A Senigallia in mostra i “Paesaggi in miniatura” di Renzo Tortelli
Apre sabato 11 dicembre l'esposizione curata da Simona Guerra
Sabato 11 dicembre alle ore 18,00 apre la mostra su Renzo Tortelli(1926-2019) presso Spazio Piktart a Senigallia. In mostra 30 opere, tutte dedicate al paesaggio, del fotografo marchigiano riconosciuto a livello internazionale.
La particolarità degli originali in mostra è nella ridottissima dimensione delle stampe realizzate dall’autore con l’intento di dare valore e attenzione al particolare e alla sua osservazione. Una mostra di paesaggi in miniatura a cui dedicare tempo, per goderne appieno ogni minimo dettaglio compositivo e ogni particolare ripreso. L’allestimento, realizzato appositamente per questo evento, è curato da Renato Bencivenga, maestro corniciaio de l’Angolo del Duca.
La mostra
Nel paesaggio di Renzo Tortelli i covoni, le coltivazioni di grano, i solchi lasciati dagli aratri sono il segno di un passaggio; la figura umana è difficilmente rappresentato e se le tracce che lascia sono spunto per un delizioso gioco grafico, è pur vero che il “discorso” sull’Uomo è sempre aperto per l’autore.
Di Tortelli conosciamo già in parte il lavoro sul paesaggio ma in queste piccole stampe, simili a prove d’autore, egli mostra un progetto preciso e un’idea: lavorare sulla miniatura.
Sin dagli anni ’50, quando inizia a occuparsi di questo soggetto, Tortelli avrà l’abitudine di riprodurre piccolissime stampe che elabora, sempre nelle stesse dimensioni, sino alla piena soddisfazione espressiva. Diverse di queste gli servono per realizzare piccoli libri d’arte ad uso personale, in cui la sapiente impaginazione arricchisce la ricerca.
I paesaggi, così fatti, diventano miniature, un’arte creata in piccole proporzioni su cui l’atto del vedere non può che essere vigile e prolungato, pena l’impossibilità di comprendere.
In essi è straordinario notare come i particolari siano ugualmente nitidi e numerosi, nonostante il soggetto sia ridottissimo. E’ certo che nella miniatura la nostra attenzione è assai maggiore di quella che potremmo riservare a un’immagine molto più estesa. Le ridotte dimensioni inoltre lavorano anche sul concetto di tempo della visione, richiamando per forza di cose i sapienti cicli lenti e dilatati della Natura.
Questa pratica ovviamente – possiamo immaginarlo – ha certamente anche un motivo pratico: al tempo (siamo verso la fine degli anni ’50) stampare in grandi dimensioni una fotografia era molto costoso e dunque lavorare sul piccolissimo formato dava all’autore una possibilità di vedere e godere della sua fotografia altrimenti interdetta. Una situazione che oggi risolviamo con l’uso dei display dei nostri apparecchi.
Questa mostra aggiunge un piccolo tassello alla conoscenza di una personalità complessa quale è stata quella dell’autore che in un appunto autografo scrive: “La terra, non solo quella dolce delle Marche, è sempre come una carta geografica: la guardi, la leggi, e capisci l’Uomo”.
I soggetti sono quasi del tutto inediti e sconosciuti al grande pubblico.
Biografia
Renzo Tortelli (1926 – 2019) si dedica alla fotografia sin da giovanissimo. La sua passione si manifesta nei primi anni ’50 un momento in cui la fotografia nelle Marche vive un periodo particolarmente intenso e produttivo a cui Renzo contribuisce con la sua produzione e una costante partecipazione al dibattito culturale. La realtà di Fermo con Luigi Crocenzi e il suo Centro per la cultura nella Fotografia è uno dei poli più attivi in regione assieme a Senigallia, dove gli animatori del gruppo La Bussola e Misa stanno negli stessi anni lavorando.
Tra tutto questo c’è il rapporto maturato in cinquanta anni di fotografia con alcuni grandi artisti della seconda metà del Novecento. Li fotografa e ne fotografa le opere arrivando a trasfigurarle. Lo scatto di
Fra gli altri si lega in special modo a Mario Giacomelli con cui condividerà un evento importante della Storia della Fotografia viaggiando assieme a Scanno, in Abruzzo, dove Giacomelli scattò la fotografia icona poi riconosciuta in tutto il mondo “Il Bambino di Scanno“.
Tra gli anni ’50 e ’60 compone le sue serie più note: Il paesaggio delle Marche (dal 1955), Scanno (1957-59), Loreto (1959), Piccolo Mondo (1958-59), Marine (dal 1958), Milano (1958), Agreste (1960-69), Primo Maggio sul Misa (1964). Degli anni ’60 e ’70 sono invece i documenti sul lavoro di artisti e scultori italiani stimati. Fra questi: Sante Monachesi, fondatore nel 1932 del Movimento Futurista nelle Marche; Domenico Cantatore, del movimento artistico e letterario milanese Corrente; Arnoldo Ciarrocchi, Giorgio Cegna, Silvio Craia, Odo Tinteri, Wladimiro Tulli.
Opere di Tortelli sono conservate in numerose collezioni e sono state oggetto di mostre in diversi paesi del mondo. Fra queste: Parigi, Paris Photo, Admira (2007); New York, Keith De Lellis Gallery (2002); Amburgo, Istituto Italiano di Cultura (2005); Siviglia, Centro Andaluz de Arte Contemporáneo (2006, assieme a Berengo Gardin, Cartier-Bresson, Frank, Giacomelli, Klein, Steinert); Guadalajara , Messico e Almeria (2006); New York presso la Steven Kasher Gallery (2008); Milano, Galleria Arnaldo Pavesi (2013); Milano, Expo (2015). Numerose le pubblicazioni e i premi. Tra questi nel 2012 la FIAF gli conferisce il titolo di Insigne Fotografo Italiano.
Info: www.renzotortelli.it
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