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Giornata contro la violenza sulle donne. Il presidente Bello: “C’è ancora tanto da fare”

In aula consiliare, iniziativa voluta da assessore Cinzia Petetta, supportata da Comune, Regione e Commissione Pari Opportunità

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Massimo Bello in aula consiliare per la giornata contro la violenza sulle donne

“Se, da una parte, la creazione della Corte penale internazionale, il lancio di campagne contro la pena capitale e il sostegno dei diritti dell’infanzia hanno aiutato a sensibilizzare sempre di più la comunità sui diritti umani, dall’altra rimangono ancora delle zone d’ombra.

Una di queste, a mio parere probabilmente la più importante, è ancora la questione del rispetto dei diritti delle donne. Ecco perchè giornate come questa debbono aiutare a rendere tutti noi più consapevoli e più attenti a questo tema, purtroppo di grande attualità viste le continue manifestazioni di violenza fisica, morale e psicologica perpetrate nei confronti delle donne”.

Sono parole del Presidente del Consiglio, Massimo Bello, che la mattina di mercoledì 24 novembre è intervenuto in aula consiliare all’iniziativa voluta dall’Assessore alle Pari Opportunità, Cinzia Petetta, nell’ambito della giornata contro la violenza sulle donne. Un’iniziativa promossa dall’Amministrazione comunale, con il contributo della Commissione regionale Pari Opportunità e con il patrocinio della Giunta e del Consiglio regionali.

“Il mio saluto e il mio ringraziamento, unitamente a quello di tutto il Consiglio Comunale, vanno a coloro, che hanno sostenuto questa iniziativa – ha aggiunto il Presidente Bello – e promosso il concorso fotografico riservato alle studentesse e agli studenti degli istituti superiori di secondo grado del nostro territorio”.

“La riflessione, da cui è indispensabile partire, è quella di riconoscere come le donne – ha concluso Bello – siano colpite da una palese e non più accettabile violazione dei diritti fondamentali e da forme di violenza quotidiana, che sortiscono ancora drammatici e terribili effetti. Fatti, a cui bisogna dare risposte appropriate e concrete. Il nostro ordinamento penale si è in parte adeguato ai testi normativi del diritto internazionale e del diritto europeo, che sanciscono azioni a favore della tutela dei diritti delle donne. Ma c’è ancora tanto da fare, non soltanto a livello giuridico, ma anche di sensibilizzazione sociale”.

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