Tecnologia, giocare per sviluppare un videogioco: i casi di Google e Nintendo
Il processo che porta allo sviluppo di un videogioco
Lo sviluppo di un videogame è un processo lungo e complesso, che passa attraverso diversi step, e che richiede delle competenze particolarmente avanzate. Al tempo stesso, anche questo comparto è andato evolvendosi nel tempo, e oggi è possibile sviluppare un videogioco giocando. Vediamo dunque di approfondire la questione.
Il processo che porta allo sviluppo di un videogioco
Il videogioco, come qualsiasi altro processo, nasce innanzitutto da un’idea e dal suo sviluppo. Una volta che viene definito il plot narrativo, si passa ai dettagli come nel caso della grafica e della costruzione dei profili dei personaggi e delle ambientazioni. Naturalmente ognuno di questi elementi passa attraverso diverse fasi di codifica, quindi fasi particolarmente tecniche.
Ogni categoria di videogioco ha alle sue spalle una serie di studi e calcoli specifici, che lo renderanno differente dagli altri. Non si può pensare di usare gli stessi algoritmi per creare prima un MMO e poi un platform. Alcuni titoli hanno bisogno di una storia avvincente, con dei personaggi ben strutturati, mentre altri avranno bisogno di una componente più tecnica, come accade ad esempio con i simulatori. Se invece la domanda è come funziona una slot machine, allora è possibile seguire degli approfondimenti scritti da alcuni esperti del settore per informarsi e conoscere meglio questo mondo, così da orientarsi meglio tra concetti come numeri casuali, rulli e algoritmi. Gli sviluppatori, non a caso, scelgono il linguaggio di programmazione che darà vita al videogame anche in base al genere che lo caratterizzerà. In questo modo avranno a disposizione tutti gli strumenti adatti per creare il titolo perfetto.
Una volta che la prima bozza è stata completata, il videogioco attraversa una serie di fasi di beta testing, durante le quali viene assegnato a degli esperti il compito di rilevare la presenza di eventuali bug, da correggere prima del lancio ufficiale. Alle volte viene selezionato un ristretto gruppo di player professionisti per la rilevazione dei glitch e delle imprecisioni. In realtà la fase di debugging non si esaurisce mai: anche a distanza di diverse settimane dal lancio, i programmatori apportano costantemente delle modifiche atte a migliorare il gioco. Ma delle alternative a questi processi esistono e stanno nascendo grazie a dei colossi del settore.
Gioca e sviluppa: i casi di Google e Nintendo
È possibile giocare per creare un videogioco? C’è chi concede questa possibilità, e si parla di Google e di Nintendo. Si tratta di programmi noti con il nome di “game builders”, che danno l’opportunità di programmare un videogame attraverso l’uso di un altro videogame. Gli amanti dei giochi di ruolo vecchio stampo avranno già provato un sistema simile, usando GDR Maker. Si tratta, in altre parole, di piattaforme con un’interfaccia user-friendly che permettono di creare le varie sezioni di un videogame utilizzando un comodo pannello comandi, in modo tale da sviluppare il proprio gioco divertendosi.
Il sistema lanciato da Google si chiama Game Builder, mentre quello sviluppato da Nintendo è stato battezzato Game Builder Garage, ed è orientato soprattutto alla fascia dei bambini. È bene specificare che questi strumenti possono diventare utili per tutti coloro che vorrebbero poi diventare degli sviluppatori professionisti, dato che danno la possibilità di rompere il ghiaccio e di provare l’ebbrezza di un primo coding.
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