Ex asilo di via delle Mimose ed edilizia residenziale pubblica: “Ripensare il progetto”
Rebecchini (Forza Italia): "Destinare in altro sito gli appartamenti proposti dalla vecchia amministrazione". Il sindaco è al lavoro
Occorre evitare a tutti i costi, come d’altra parte insieme a tutta la maggioranza abbiamo sostenuto in campagna elettorale, quello che Forza Italia e civici avevano definito (nella precedente consiliatura) “un orrore urbanistico”.
Ci riferiamo al progetto dell’ex asilo di via delle Mimose. Ben vengano altri 22 appartamenti da destinare all’edilizia residenziale pubblica (anche se prima occorre lavorare affinché vengano assegnati quelli già realizzati), ma non vi è una sola ragione al mondo per la quale detta realizzazione debba avvenire eliminando un vero e proprio polmone verde cittadino, con una cementificazione massiccia che tanto cara risultava ad una parte della vecchia Amministrazione cittadina.
Nella precedente consiliatura, Forza Italia e civici, che da subito si erano battuti contro la realizzazione in quel sito di 22 appartamenti con un palazzone di ben 7 piani, avevano proposto al sindaco e all’assessore all’urbanistica del Comune di Senigallia di ripensare il progetto. Così scrivevamo all’allora sindaco Mangialardi: “Dato che si è ancora fermi allo studio di fattibilità e dato che l’area dell’ex asilo di via delle Mimose di Senigallia, dopo la dismissione della scuola nel 2012, rappresenta ancora oggi un polmone verde della città, chiediamo all’amministrazione di proporre formalmente ad Erap Marche soluzioni alternative all’ex scuola delle Mimose e di avviare l’iter per uno studio di fattibilità per la realizzazione in via delle Mimose di un ostello della gioventù con aree sport libere immerso nel verde”.
Evocavamo allora, esattamente come è scritto oggi nero su bianco nel programma di governo del centro-destra, una città che “deve dotarsi di nuovi parchi urbani e aree per l’infanzia con realizzazione di playground, aree sportive salutari per svolgere sport non agonistico all’aria aperta“.
Oggi torniamo a proporre quella stessa soluzione, o soluzioni similari, con l’impegno di trovare un sito alternativo per l’edilizia pubblica residenziale che, certamente, deve essere incrementata e i cui fondi vanno utilizzati. La nostra posizione dal punto di vista urbanistico è in linea con quanto negli anni abbiamo portato avanti e con quanto una buona politica urbanistica impone, cioè a dire che gli interventi Erap vanno inseriti in varie parti della città e non creare quartieri ghetto o intervenire in aree già densamente popolate. Il quartiere Saline è appunto già densamente popolato e non si comprende la scelta della giunta Mangialardi di voler inserire un altro intervento edilizio nel quartiere. Credo sia opportuno cassare questo nuovo edificio e riaffermare una buona politica urbanistica. Ho oggi (8 novembre 2021 ndr), su questo tema, effettuato in Consiglio Comunale un’interrogazione al Sindaco e il Sindaco nella sua risposta ci ha informato che sta interloquendo con l’Erap per trovare altra area per l’intervento edilizio. Le sue parole mi confortano e mi auguro che si arrivi ad una soluzione positiva del problema per l’affermazione di una buona politica urbanistica.
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