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“Ciclovia Adriatica a Senigallia: colpo di sole a fine estate?”

Gennaro Campanile: "La Giunta ha proposto una modifica al tracciato senza passaggio in Commissione"

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Gennaro Campanile

Ormai i Consiglieri Comunali devono sfogliare i giornali on-line per sapere che cosa decide la Giunta. Le Commissioni? Guardando la consuetudine sembrano essere considerate una forma anacronistica di confronto con chi rappresenta la cittadinanza.

La Giunta (l’atto è datato 23/09/21) ha proposto una modifica al tracciato della ciclovia senza passaggio in Commissione. E sì che la Ciclovia rappresenta una scelta importante di pianificazione urbanistica che necessita di un confronto perché contribuisce a disegnare la città del futuro.

Ma ad stupire non è solo la fuga dal confronto nelle sedi istituzionali ma la soluzione proposta che, secondo la Giunta, permetterebbe di fruire di “una visione complessiva delle bellezze artistiche e naturali della nostra città” “sfruttando percorsi ciclabili già esistenti lungo un asse green che collega vari passi urbani…”,

In altre parole, alla rotatoria della Cesanella, anziché proseguire per Via Raffaello Sanzio (ampia e diritta fino al ponte sul fiume) si devia per il parco della Cesanella verso il Centro del tennistavolo, iniziando uno slalom che alterna tratti in cemento, tratti in asfalto, ma anche in mattoni e breccino, con zig-zag (pensate alla curva in contromano, coperta e a gomito, davanti ai campi di tennis del Vivere Verde, oppure quello che succede arrivati allo Stadio Bianchelli), invadendo marciapiedi ed incontrando strettoie, numerosi incroci e perfino alberi come spartitraffico (con tanto di avvallamenti a causa delle radici).

Si tratta di una soluzione arraffazzonata, priva di prospettiva e soprattutto di lungimiranza che denota l’incapacità a ragionare o solo a immaginare un futuro differente da quello attuale. Ora sarebbe il momento della progettualità, ora sarebbe il momento di pensare alla viabilità di domani utilizzando i fondi a disposizione, ora sarebbe il momento di avere il coraggio che hanno avuto le località a nord del Cesano, ora sarebbe il momento di aumentare l’offerta della viabilità dolce e non di riciclarla.

L’attuale percorso a zig-zag non è una vera pista ciclabile ma una soluzione che ha cercato di far fronte ad una nuova esigenza in una urbanistica già esistente. Ma non è una “pista ciclabile vera”. Nel momento in cui si potrebbe realizzare qualcosa che guarda al futuro, la Giunta escogita una soluzione miope avvolgendola in un afflato culturale niente affatto convincente.

E’ una soluzione che trascura lo sblocco dell’area ex-Italcementi, del fronte porto Via Nino Bixio e dell’area ex-Sacielit, dell’investimento necessario sulla viabilità della darsena, la costruzione certa di nuovi ponti per collegare lungomare nord e sud. Se proprio la soluzione più semplice e lineare non andava bene, sarebbe stato molto meglio riconsiderare la viabilità di via Verdi (la cui riqualificazione è risultata inadeguata) ed arrivare al fiume dal lato nord per poi puntare al porto ed immaginare lo scavalcamento del fiume.

 

da: Gennaro Campanile

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