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Naufragio a Lampedusa del 3 ottobre 2013. Massimo Bello d’accordo con Roberto Fico

Il Presidente del Consiglio di Senigallia condivide le dichiarazioni del Presidente della Camera: "Dare senso a tragedia è un dovere"

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Massimo Bello

“Condivido le dichiarazioni del Presidente della Camera Roberto Fico e desidero ribadirlo: dare un senso a quella tragedia è un dovere delle istituzioni.”

Con una nota alla stampa, Massimo Bello, Presidente del Consiglio di Senigallia e Vice Presidente Vicario AICCRE Marche (Associazione dei Consigli dei Comuni e delle Regioni d’Europa), ricordando la strage di migranti avvenuta il 3 ottobre di otto fa a Lampedusa, si trova d’accordo con quanto affermato in queste ore dal Presidente della Camera Fico riguardo a quanto successe davanti all’isola di Lampedusa, ove morirono 368 persone tra uomini, donne e bambini. “Esseri umani braccati da violenze, dittature e povertà, costretti a lasciare la propria terra e i propri affetti – aggiunge – nella disperata ricerca di un approdo sicuro e di una esistenza dignitosa”.

“Quel tragico evento – ha continuato – scosse le coscienze di tutto il mondo, ma in particolare quelle del nostro vecchio continente, evidenziando le conseguenze dell’assenza di una reale e unitaria politica migratoria europea e le responsabilità di chi ha pensato di affrontare questo tema con politiche di indifferenza. Purtroppo, a distanza di 8 anni si continua ancora a morire nel Mediterraneo. Secondo i dati dell’UNHCR, dall’inizio dell’anno, 1200 persone sono quelle decedute o disperse in mare, a fronte delle 69.000 che sono sbarcate sulle coste del nostro continente. Mentre, nel 2020, 1400 sono state le persone morte o disperse in mare. Questa strage continua è incompatibile con i principi del diritto internazionale, dei Trattati dell’UE e della nostra Costituzione.”

“Questa situazione – aggiunge – richiede, invece, soluzioni organiche e condivise, che affrontino tutte le dimensioni, economiche, sociali, culturali, del fenomeno migratorio, a livello internazionale, europeo e nazionale. Un fenomeno che non può essere affrontato adeguatamente se non si riconosce ragionevolmente che non si tratta di una questione emergenziale, bensì strutturale. Occorre intervenire, anzitutto, sulle cause prime dei flussi migratori, creando le condizioni per uno sviluppo sostenibile e duraturo di quei continenti più poveri e più in difficoltà, riducendo le diseguaglianze e prevenendo i conflitti.”

“L’Unione europea, poi, deve porre in essere una strategia organica a questo scopo, dotata di risorse finanziarie adeguate, parlando con una sola voce nei rapporti internazionali. Nella gestione dei flussi attuali serve anche un approccio condiviso e solidale, con una risposta non affidata esclusivamente ai singoli Stati, ma all’intera Unione. Abbiamo, pertanto, il dovere di dare un senso a quella tragedia e alla Giornata in memoria delle vittime dell’immigrazione che fu istituita nel 2016 proprio in memoria di quella sciagura. E’ in gioco il futuro dell’umanità e la credibilità delle nostre democrazie.”

Commenti
Solo un commento
Mario2 2021-10-04 14:55:09
Credo che la credibilità della nostra democrazia sia emigrata già da tempo, in particolare in quest ultimi anni.
Ormai chiunque o quasi ha capito che dietro questi sbarchi non c'è la volontà di aiutare delle persone in difficoltà ma semplicemente di sfruttarle per motivi politici ed economici.
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