Il Capogruppo PD Senigallia sui lavori pubblici annunciati dalla giunta Olivetti
Dario Romano: "Mancata programmazione, sulle ciclabili e sulla mobilità scelte senza visione, coraggio. Si cerca solo consenso"
Dopo aver letto gli annunci della giunta in merito ai lavori del prossimo autunno, è bene rimettere in fila alcune questioni per informare e coinvolgere la cittadinanza su alcune scelte.
Partendo dal tema delle piste ciclabili, possiamo vedere come quest’Amministrazione, con una scelta a dir poco discutibile, vorrebbe non far passare il tracciato sul lungomare Mameli. La Ciclovia Adriatica che non passa sull’Adriatico. Al di là del tema della sosta e dei parcheggi, condivisibile e da affrontare, in questo caso manca il coraggio delle scelte. Un lungomare con la pista ciclabile, riqualificato con fondi europei, sarebbe un grande elemento aggiunto in termini di vivibilità, sicurezza, qualità della vita. Invece cosa si fa? Si aggira il problema inventando tracciati alternativi, per non scontentare nessuno. O per scontentare tutti.
Lungomare Da Vinci: qui sono stati stanziati ben € 150.000 (!) per tornare al doppio senso nel tratto che va dal circolo Fratelli Bandiera fino al sottopasso delle ex colonie Enel. Oltre ad una scelta molto discutibile in termini di sicurezza (un doppio senso è molto più pericoloso di un senso unico) c’è da registrare che, in questo progetto, inserendo il doppio senso da lato monte si perderebbero circa il 40% di parcheggi, con un evidente danno per le attività commerciali della zona, salvo che questi non si recuperino in altre aree limitrofe.
Le priorità di quest’amministrazione sono quindi: 1.mobilità di camion, automobili, veicoli; 2.parcheggi; 3.mobilità ciclabile; 4.sicurezza di pedoni, ciclisti e utenti.
La sicurezza, com’è dimostrato ampiamente, viene all’ultimo posto. Il consenso viene al primissimo posto, d’altronde le valutazioni che sono messe in campo hanno questa impostazione. E’ necessario, invece, su scelte così importanti, guardare al futuro con coraggio, visione e condivisione con le associazioni di categoria e l’intera cittadinanza.
Forse era meglio continuare a “copiare” dal candidato Sindaco di Milano Parisi come già è stato fatto nelle linee programmatiche, a questo punto: qualche spunto utile sarebbe certamente venuto fuori.
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